Napoli

Potenza, elezioni regionali. Pittella: "Dite al capo della Lega Nord che la Basilicata non é in vendita"

Il one man show del governatore uscente: "Ogni voto non dato al centrosinistra é una sciagura annunciata" 
2 minuti di lettura
“Questa regione non è in vendita. Ditelo al capo della Lega Nord”. È un Marcello Pittella agguerrito quello che si presenta ai suoi elettori al Centro Cecilia di Tito (Potenza) in vista delle prossime elezioni regionali con la lista “Avanti Basilicata”, nella coalizione di centrosinistra a sostegno di Carlo Trerotola presidente.
 
Un nome che ha scelto personalmente, come più volte ha esplicitato il governatore uscente della Regione Basilicata coinvolto nell’inchiesta sanitaria che lo ha portato agli arresti domiciliari. “Sono stato otto mesi in silenzio – dice – che mi hanno consumato, adesso parlerei per ore”. È un vero e proprio one man show il suo. Apre ancora una volta con commozione, come alla conferenza stampa di presentazione del candidato presidente della coalizione durante la quale, però, a parlare è stato solo lui.
 
Ne ha per tutti Pittella. “Ditelo al capo della Lega nord, perché si chiama così, io lo ricordo sempre, che lamenta le difficoltà a raggiungere la Basilicata – dice in riferimento all’alta velocità – che per far correre un treno a 200 chilometri orari serve una elettrificazione della rete che noi non abbiamo e che avremmo piacere che il governo nazionale ci desse”. È l’astiss giusto per attaccare Berlusconi “che ha governato l’Italia con la Lega Nord per 17 anni e dice che mancano le infrastrutture in Basilicata”.
 
Poi passa al ministro Toninnelli: “Gli dovremmo spiegare, se lo comprenderà, che la Foggia –Melfi –Potenza su ferro l’abbiamo finanziata noi. Certo, dovremmo prima spiegargli che la Basilicata è qui, sperando non ci confonda con Crotone o Lecce”.
 
Infine il ministro Costa: “Viene in Val d'Agri per il M5S e dimentica che sulla scrivania giace da mesi un accordo con l’Ispra che aspetta solo di essere firmato. Io mi vergognerei al posto suo. Lui non è un uomo di parte ma è un funzionario della Repubblica”. Sul petrolio aggiunge: “C’è chi vuole sfruttare fino al collo le risorse del sottosuolo della nostra regione. Per questo non hanno altro da fare i tre leader del centrodestra che percorrere in lungo in largo la nostra regione”.
Passa in rassegna ancora una volta quelli che a suo parere sono i successi del suo governo: Matera 2019, le risorse per la viabilità ai Comuni e per il dissesto  al capoluogo di regione, il reddito di cittadinanza, la forestazione, la formazione, l’innovazione, la banda larga e l’autoimprenditorialità, la chiusura del Centro Oli di Viggiano a causa dello  sversamento.
 
Perché “la verità – dice – non ha colore. Si può perdere l’elezione ma non la dignità. Potevo essere ostinato, e non lo sono stato. Potevo essere arrogante e non lo sono stato. Avrei voluto maggiore lealtà e un’alzata di scudi per un'ingiustizia subita e per la difesa del lavoro enorme che in questi anni è stato fatto. Questa regione non merita codardi. Potevo andare dritto per la mia strada, forse arrivare secondo ma avrei commesso un errore clamoroso”.
 
Il riferimento è all’inchiesta giudiziaria e al suo passo indietro dalla candidatura a presidente, in nome di un’unità della coalizione. "Il centrosinistra – dice -può farcela perché unito. E preferisco tornare alle mie origini e anteporre il futuro di questa regione all’interesse personale. E che sia da esempio in questa regione”.
 
Infine si rivolge ai lettori: “Il 24 di questo mese dovrete fare una scelta ma ricordate: ogni voto non dato al centrosinistra è un voto verso una sciagura annunciata, sia che si voti il M5S sia che si voti il centrodestra. Da candidato chiedo di riflettere sulla mia persona. Non so se merito o meno, ma so che sono profondamente innamorato della mia terra, che amo più di me stesso”.
 
E conclude: “Non ho chiesto paracadute o prebende per altri incarichi. Non mi interessano. Mi interessa che la Basilicata non si abbandoni a voti di pancia. Già é accaduto il 4 marzo e i risultati si sono visti. Oggi il M5S è in picchiata. La Basilicata rischia di essere allettata dal fermento del capo della Lega Nord e da un cavaliere che ci viene a parlare di etica e giustizia, proprio lui”.