Diecimila scout a Casal di Principe per ricordare don Diana
"Il tuo sogno, la nostra frontiera". L'hanno voluta chiamare così gli scout dell'Agesci, la marcia per onorare la memoria di don Peppino Diana. In migliaia hanno sfilato per le strade di Casal di Principe. Con loro anche il Masci e i Foulard Bianchi. Sono arrivati in tanti, da ogni parte della Regione e anche oltre, per ricordare, a venticinque anni dall'omicidio del sacerdote ucciso per mano della camorra, che anche don Diana ero uno scout. Ad accoglierli davanti allo stadio, ieri come stamattina, Renato Natale, il sindaco della città. Con lui anche Marisa ed Emilio Diana, i fratelli di don Peppino, Valerio Taglione, coordinatore del Comitato che porta il nome di don Peppe e Gianni Solino, referente provinciale di LIbera Caserta, e poi tanti semplici cittadini.
"E' una emozione indescrivibile", ha detto Marisa Diana, la sorella di don Peppe, davanti alla marea di giovani e giovanissimi, che sin dalle 9 di stamattina hanno cominciato a radunarsi nello stadio comunale di Casal di Principe. "Vedere questi giovani che arrivano qui con le loro camicie azzurre, è come rivedere tra loro anche mio fratello Peppe", ha aggiunto Marisa Diana. "Don Peppino era uno di noi" è scritto su uno striscione che alcuni scout tengono in bella mostra all'ingresso del campo di calcio. Sono dei "lupetti" che non hanno voluto mancare ad un appuntamento importante. "Venticinque anni fa - dice il sindaco Renato Natale - ad un mese dalla morte di don Peppe vennero in città tanti altri scout. Ma era una giornata di lutto. Dopo 25 sono ritornati per fare festa nel nome di don Diana. E credo che siano arrivati qui anche ad omaggiare una città che ha fatto un lungo percorso di riscatto". Poco prima delle 11, la marea di camicie azzurre è uscita dallo stadio di Casal di Principe, per attraversare le vie cittadine. Particolarmente emozionante il passaggio in via Garibaldi, sotto la casa di don Diana. Qui l'anziana madre di don Peppe, Iolanda di Tella, si è affacciata dal balcone e con gli occhi pieni di lacrime ha salutato i ragazzi che gridavano il nome di don Diana. Il lungo corteo è arrivato davanti al Cimitero dove riposa don Diana. Alla fine si contavano circa 10 mila camicie blu. Una messa officiata dal Cardinale Sepe, dal vescovo di Aversa e tantissimi altri sacerdoti, ha concluso la giornata, ravvivata con i canti dei ragazzi scout. E martedì mattina, il giorno dell'uccisione di don Diana, altre migliaia di persone sono attese in città per tante manifestazioni che cominceranno alle 7,30 del mattino con la messa nella parrocchia dove fu ucciso.