"Proprio ieri c'è stato un efferato omicidio a San Giovanni a Teduccio", dice il questore di Napoli Antonio De Iesu parlando sul palco del Maschio Angioino alla festa della polizia. Un delitto commesso, ricorda il questore nonostante i risultati ottenuti anche in quella zona contro il clan.
"Noi ci assumiamo la nostra responsabilità. Ma è mportante fare di più, impegnarsi e sporcarsi le mani per una maggiore prevenzione sociale in questi quartieri", dice il questore, che cita lo scrittore Maurizio De Giovanni, che definisce Napoli "inferno e paradiso". E aggiunge: "Spesso mi chiedono se servano piu uomini. Sicuramente, è auspicabile che arrivino più uomini
Tra novembre e febbraio ne sono arrivati 100. Ma noi dobbiamo lavorare con le forze che abbiamo".
"Ci assumiamo le nostre responsabilità, sia in termini di controllo del territorio, che in termini investigativi. Ma non è sufficiente", aggiunge De Iesu, rispondendo alle domande dei giornalisti sull' agguato mortale di ieri nel quartiere San Giovanni a Teduccio".
"C'è un ciclo continuo di rigenerazione della camorra, con nuove leve sempre più giovani, sempre meno rispettosi delle gerarchie ed ossessionati dalla morte, come emerge anche dalla sentenza del giudice sulla 'paranza dei bambini'".
"Dobbiamo riflettere tutti - ha proseguito De Iesu - non basta andare sui giornali, La prevenzione sociale è importante, e la Polizia la sua parte la sta facendo. Nel Rione Sanità almeno 50 ragazzi stanno seguendo i corsi nella nostra palestra di pugilato con gli istruttori delle Fiamme Oro, ed allo stadio Albricci ci sono nuotatori ed atleti della Polizia che stanno facendo un grande lavoro".
"Tutte queste esperienze - ha proseguito il Questore di Napoli - dovrebbero essere messe in rete, perchè in alcuni quartieri di Napoli il malessere sociale è sensibile. E non parlo delle periferie, ma anche del centro città. Ognuno - ha concluso De Iesu - deve fare la sua parte".
"Noi ci assumiamo la nostra responsabilità. Ma è mportante fare di più, impegnarsi e sporcarsi le mani per una maggiore prevenzione sociale in questi quartieri", dice il questore, che cita lo scrittore Maurizio De Giovanni, che definisce Napoli "inferno e paradiso". E aggiunge: "Spesso mi chiedono se servano piu uomini. Sicuramente, è auspicabile che arrivino più uomini
Tra novembre e febbraio ne sono arrivati 100. Ma noi dobbiamo lavorare con le forze che abbiamo".
"Ci assumiamo le nostre responsabilità, sia in termini di controllo del territorio, che in termini investigativi. Ma non è sufficiente", aggiunge De Iesu, rispondendo alle domande dei giornalisti sull' agguato mortale di ieri nel quartiere San Giovanni a Teduccio".
"C'è un ciclo continuo di rigenerazione della camorra, con nuove leve sempre più giovani, sempre meno rispettosi delle gerarchie ed ossessionati dalla morte, come emerge anche dalla sentenza del giudice sulla 'paranza dei bambini'".
"Dobbiamo riflettere tutti - ha proseguito De Iesu - non basta andare sui giornali, La prevenzione sociale è importante, e la Polizia la sua parte la sta facendo. Nel Rione Sanità almeno 50 ragazzi stanno seguendo i corsi nella nostra palestra di pugilato con gli istruttori delle Fiamme Oro, ed allo stadio Albricci ci sono nuotatori ed atleti della Polizia che stanno facendo un grande lavoro".
"Tutte queste esperienze - ha proseguito il Questore di Napoli - dovrebbero essere messe in rete, perchè in alcuni quartieri di Napoli il malessere sociale è sensibile. E non parlo delle periferie, ma anche del centro città. Ognuno - ha concluso De Iesu - deve fare la sua parte".