Animale a chi

Cane sequestrato alla camorra, adottato da un'associazione

Troverà presto famiglia il rottweiler che era a catena in via Marina

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Lieto fine, ogni tanto, per un cane maltrattato. Era successo a luglio scorso. La notizia aveva fatto il giro del web. Tre pitbull, un rottweiler e un pastore tedesco passavano la vita legati a catene di un metro e mezzo di lunghezza segregati in casette più piccole di loro e in completo abbandono in strada, in via Amerigo Vespucci, nella zona del porto e a due passi dall'ospedale Loreto Mare. Un'attrice di passaggio aveva segnalato all'associazione Animalisti Italiani, presieduta da Walter Caporale con la delegata napoletana Maria Luisa Gentile.

Un intervento urgente era stato disposto dalla polizia municipale del generale Ciro Esposito per la squadra di polizia ambientale al comando del capitano Enrico Del Gaudio con i vigili Birra e Dario Carrara, su segnalazione del Garante diritti animali e in coordinamento con la Asl Napoli 1 Centro i cani, privi di microchip, furono prelevati e sequestrati in due riprese. Oggi il rottweiler, che era stato portato al canile giudiziario di Pignataro Maggiore, dove il veterinario esperto in teleanestesia Giovanni Ferrara lo ha ospitato nonostante i ridottissimi fondi forniti dalle Procure nei casi di sequestro di animali - cosa che ha spinto il titolare a minacciare di portare alcuni muli, anche quelli scampati al maltrattamento, davanti agli uffici giudiziari per chiedere i rimborsi dovuti per il loro mantenimento.

Ma la detenzione del rottweiler è durata solo pochi mesi: la stessa associazione Animalisti Italiani si è infatti ora fatta carico del mantenimento e dell'alloggio in attesa che trovi una famiglia del bellissimo cane, che è perfettamente socializzato, buono e amichevole con persone e altri animali. I vigili hanno prelevato da Pignataro Maggiore l'animale e l'hanno consegnato alla volontaria che se ne occuperà tenendolo in affido fino a conclusione della vicenda giudiziaria. A Napoli, specialmente al Rione Traiano, i clan di camorra usano lasciare cani come quello ora recuperato e soprattutto pitbull, che è molto di moda tra i finti "machi", in gabbie e baracchette sul suolo pubblico, privi di microchip che li faccia ricondurre a un preciso proprietario e i sequestri sono continui. Il destino di questi cani non sempre è felice, molte volte restano confinati in canili per anni. Per il rottweiler di via Vespucci, che pare servisse da "stallone" per produrre cuccioli da vendere, per fortuna, non è andata così.