Bambole cinesi tossiche nelle calze della Befana. Il Ministero ordina il ritiro: "A rischio la fertilità dei bimbi"

Il Ministero della Salute ha ordinato il ritiro dei giocattoli incriminati: "Possibili danni all’apparato riproduttivo delle bambine". Tuttavia, l'importatore aveva svolto tutti i test di sicurezza

Bambole cinesi tossiche nelle calze della Befana. Il Ministero ordina il ritiro: "A rischio la fertilità dei bimbi"

Ben 600 bambole sono finite nelle calze della Befana di tantissime bambine innocenti. Ma tali giocattoli con i capelli biondi e gli occhi blu, tanto adorate dalle più piccole, sono risultate potenzialmente molto pericolose per la loro integrità fisica.

L’allarme è stato subito lanciato dal ministero della Salute, il quale ha predisposto l’immediato ritiro del giocattolo “Adorn Article”, prodotto in Cina dalla Jiaruifeng Toys Factory e importato in Italia da una ditta di Monselice, nel padovano, ovvero la Royal Collection Group Srl, che distribuisce giocattoli in tutta il paese.

I potenziali rischi per le bambine

Il giocattolo è stato bollato come “molto pericoloso” e deve essere subito rimosso dal mercato. “Il rischio sanitario – spiegano i funzionari del ministero della salute – consiste in possibili danni al sistema riproduttivo causati dalla presenza di ftalato contenuto nel materiale plastico del giocattolo“.

Come è stato riportato da moltissime testate giornalistiche, le analisi effettuate dagli esperti hanno riscontrato la presenza di ftalato di tipo Dehp al 37,3 per cento. Una percentuale che viola i limiti previsti dalla legislazione comunitaria per ciò che concerne gli articoli destinati ai bambini: le sostanze utilizzate dalle industrie plastiche non devono infatti superare lo 0,1 per cento.

Il titolare dell’azienda di Monselice, responsabile dell’importazione del prodotto incriminato, si è detto vittima degli scarsi controlli che avvengono nel paese di origine. “Stiamo cercando di capire in quanti e quali negozi siano finite quelle bambole. Non ci era mai capitata una situazione del genere. Per fortuna ne avevamo importate poche, appena 600 pezzi, ma le abbiamo vendute tutte”. Questa è la promessa fatta dal responsabile dell’azienda padovana.

Il produttore ci ha spedito un campione, che abbiamo fatto testare dall’Istituto italiano sicurezza del giocattolo. Le analisi erano positive e abbiamo dato il via libera all’importazione, probabilmente senza eseguire altri test perché non sono obbligatori. Il problema è che il fornitore cinese ha consegnato un prodotto diverso da quello ordinato“, ha poi voluto aggiungere il titolare della Royal Collection, il quale non sembra volersi assumere alcuna responsabilità in merito.

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