Il ricordo di Moana Pozzi in una mostra a Palermo, dal titolo Moana toujours

Palermo, grazie ad un estimatore, rende omaggio a una delle pornodive più grandi al mondo, ovvero Moana Pozzi. Una mostra che vuole anche abbattere i pregiudizi e aiuti ad andare oltre.

Il ricordo di Moana Pozzi in una mostra a Palermo, dal titolo Moana toujours

Moana Pozzi, l’indimenticata e indimenticabile pornodiva morta negli anni 90, è ricordata in una mostra a Palermo dal titolo Moana toujours che raccoglie tantissimi manifesti e locandine dei suoi film, di cui l’attrice ha anche curato la sceneggiatura. Ecco come è stata sviluppata la mostra e come è stata allestita. Un omaggio alla diva per ricordarla.

La mostra nasce da un fatto curioso. Il cinema a luci rosse di Bagheria era sul punto di chiudere, fino a quando Piero Montana, da sempre estimatore di Moana Pozzi, decide di acquistare dal proprietario del cinema tutte le locandine e manifesti dei film della pornodiva morta negli anni 90. Proprio per omaggiare la diva, decide di allestire una mostra in suo onore che raccoglie il meglio dei suoi lavori. Una mostra nata e allestita grazie alla collaborazione di Gianfranco Scavuzzo, critico cinematografico. L’omaggio sarà inaugurato nella giornata di sabato 9 giugno presso il “Centro d’arte e cultura Piero Montana”.

A poca distanza dalla morte di Moana Pozzi, Montana aveva già allestito una mostra in suo onore che aveva fatto scalpore. Inutile dire che la figura e la storia di Moana Pozzi abbiano lasciato un segno, non solo nel mondo dell’hard, ma anche dello spettacolo, in generale. Secondo Scavuzzo, la Pozzi “è stata la Marylin italiana, una grande diva”.

“Moana Toujours” non nasce con lo scopo di creare scalpore o scandalo. Scavuzzo spiega in questo modo il senso di questo omaggio: “E’ una mostra che non ha nulla di pornografico, tanto è vero che non è vietata ai minori. Lei si faceva portavoce di un erotico solare, che si liberasse delle sovrastrutture di pensiero e della mortificazione del corpo. Un edonismo nel senso più alto del tempo, una liberazione del corpo”.

Sperano che questa mostra possa avere una collocazione stabile e permanente e permetta di far capire che la pornografia non è volgare e che un corpo nudo non è volgare. Insomma, gli stessi organizzatori sperano che questa mostra possa aiutare ad abbattere i pregiudizi e aiuti ad andare oltre.

Continua a leggere su Fidelity News