Balotelli-Salvini: tra i due è scontro sulla questione cittadinanza

L’immigrazione e l’acquisizione della cittadinanza italiana rimangono sempre dei temi centrali del dibattito politico. Proprio in questo contesto rientra lo scambio di vedute tra Balotelli e Salvini. Vediamo cos’hanno detto in merito.

Balotelli-Salvini: tra i due è scontro sulla questione cittadinanza

Entrambi possono essere considerati i personaggi del momento. Uno è da poco rientrato a far parte della nazionale Azzurra, l’altro è invece da poco diventato Ministro degli Interni. Chiunque avrà capito che stiamo parlando rispettivamente di Mario Balotelli e Matteo Salvini.

Così di primo acchito, si sarebbe propensi a pensare che ognuno dei due viva in un mondo ben separato dall’altro. In effetti si poteva pensare così fino a quando l’attaccante non si è espresso sulla questione razzismo. Durante una conferenza stampa, l’ex giocatore di Milan e Inter ha ribadito che nel suo caso, non è certo stato piacevole essere considerato un non italiano fino all’età di 18 anni.

Seppur nato e vissuto in Italia, l’attaccante di colore ha acquisito la cittadinanza tricolore solo con la maggiore età. “Credo che la legge debba cambiare: non sono un politico, non è il mio campo, ma se devo fare un appello per questo lo faccio”. Salvini non ha tardato a rispondere con un secco no. “Caro Mario, lo ius soli non è la priorità mia, né degli italiani. Buon lavoro, e divertiti dietro al pallone”.

Ma oltre a chiedere un intervento del governo in tal senso, l’attaccante del Nizza ha anche ricordato che non è stato semplice convivere con il razzismo. Per questo motivo ha molto apprezzato l’ipotesi di poter diventare capitano della nazionale guidata da Roberto Mancini. Ma anche in merito a questa possibilità, tra i due si era innescata un’altra velata polemica. Se lo stesso “Balo” aveva lodato la proposta del “Mancio” come “un bel segnale per gli immigrati”, Salvini aveva invece replicato che a prescindere dal colore della pelle, per quel ruolo serve umiltà. “Magari Balotelli mi stupirà, ma negli anni passati, sia in campo che fuori, non mi è sembrato una di quelle persone umili, in grado di fare squadra, anzi metteva in disaccordo tanti”, aveva aggiunto il leader della Lega.

Ora che è tornato in azzurro, in molti si interrogano su quale sarà il futuro di Super Mario. A chi gli ha rivolto la domanda, l’attaccante ha risposto “Dove andrò a giocare? Chiedetelo all’avvocato Rigo (il collaboratore di Raiola). Anzi, a lui ho detto ‘Salvini lo sa dove io vado a giocare…”.

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