Il Vaticano cambia rotta: "Bisogna dialogare con Salvini"

Il risultato delle elezioni europee sembrano aver convinto la Chiesa a tendere la mano alla Lega: "Perché non dialogare anche con Salvini?".

Il Vaticano cambia rotta: "Bisogna dialogare con Salvini"

“Voce di popolo, voce di Dio”, recitavano gli antichi latini. Questo motto evidentemente deve essere tornato alla mente anche del Vaticano, che sta cominciando a prendere in seria considerazione l’ipotesi di dialogare con Salvini. Il motivo? Le elezioni europee hanno parlato chiaro: un terzo degli italiani è dalla parte del Carroccio, con buona pace dei buonisti che lo hanno osteggiato in tutti i modi.

L’onda d’urto leghista ha infatti annichilito tutti gli oppositori, Papa Francesco in primis, che sperava in un flop della Lega alle elezioni. Flop che invece non c’è stato e che, anzi, deve aver preoccupato non poco le gerarchie ecclesiali, che da giorni accusano la Chiesa Cattolica di essersi schierata apertamente in campagna elettorale contro Matteo Salvini e contro i partiti sovranisti in generale.

Proprio ieri, infatti, il cardinale Gerhard Müller aveva ammonito pesantemente Papa Bergoglio, accusandolo di intromettersi troppo in questioni politiche, sostenendo che è “bestiale accusare Salvini di non essere cristiano solo perché ha chiuso i porti“. Adesso, anche il cardinale Pietro Parolin ha mostrato una linea più morbida, affermando che la Chiesa deve aprirsi a un dialogo con la Lega.

Questo improvviso cambio di rotta del Vaticano ha una ragione precisa: a differenza di altri politici, Salvini si è distinto per aver messo in pratica ciò che aveva promesso durante le elezioni del 4 marzo 2018. Ovvero frenare l’immigrazione, mettere fuori gioco le Ong e debellare il business dei migranti. Mosse che agli italiani sono piaciute, meno al Papa, che è uscito perciò “sconfitto” dal responso elettorale.

La Chiesa lo ha capito, e adesso cerca di correre ai ripari. E così, gli attacchi sistematici dei vescovi contro Matteo Salvini, le accuse di essere Satana, di essere fascista, di essere razzista, di promuovere la xenofobia tra gli italiani, di baciare profanamente il crocifisso, i cori di Bella Ciao cantati a squarciagola nelle parrocchie, sono stati sostituiti da toni più edulcorati verso il leader leghista.

Toni usati anche da Parolin, che ha teso diplomaticamente la mano: “Il Papa continua a dirlo ‘dialogo, dialogo, dialogo’ e perché non con Salvini? Anzi, dialogo si fa soprattutto con quelli che non la pensano come noi e con i quali abbiamo qualche difficoltà e qualche problema. Io sono di questo parere. Anche con Salvini si deve dialogare”. Amen.

Continua a leggere su Fidelity News