Matteo Salvini commenta così la risoluzione del caso Sea Watch: “Sei Paesi hanno accettato di accogliere i migranti”.
ROMA – La questione Sea Watch sembra essere arrivata ad un punto di svolta. Dopo le parole del premier Conte, arriva anche da Matteo Salvini la conferma della risoluzione del caso: “Missione compiuta – dichiara il ministro dell’Interno citato dall’ANSA – ancora una volta grazie all’impegno del governo italiano e alla determinazione del Viminale, l’Europa è stata costretta a intervenire e ad assumersi delle responsabilità. Sei Paesi hanno accettato di accogliere i migranti a bordo della Sea Watch3, coordinandosi con la Commissione Europea: si tratta di Francia, Portogallo, Germania, Malta, Lussemburgo e Romania“.
“Ora auspico – conclude il vicepremier – che in base alla documentazione raccolta, venga aperta un’indagine per fare chiarezza sul comportamento della ONG“.
Sea Watch, la ONG commenta: “Il calvario sta per terminare. Aspettiamo conferme ufficiali”
Anche la ONG attraverso i social conferma l’intesa tra i diversi Paesi: “Dopo 12 giorni – si legge su Twitter – di vergognoso stallo, lo sbarco dei 47 profughi a bordo della nave sembra imminente. Aspettiamo comunicazioni ufficiali“.
Di seguito il tweet della Sea Watch
Molto più duro il CEO della Sea Watch, Johannes Bayer che attacca l’Europa: “Siamo felici – sottolinea citato dall’ANSA – per i nostri ospiti che il calvario stia ora arrivando al termine, ma rimane un giorno vergognoso per l’Europa. I diritti umani non sono negoziabili e sulle persone non si dovrebbe mercanteggiare“.
La situazione della Sea Watch sembra davvero ad un passo dalla risoluzione. Sei Paesi hanno dato la disponibilità ad accogliere i migranti a bordo della ONG da diversi giorni in mare. Una nuova ‘vittoria’ da parte del Governo italiano che non dovrebbe accogliere nessuno dei 47 profughi che a breve sbarcheranno a Siracusa. Una politica dura attuata dall’alleanza giallo-verde che continuerà anche nelle prossime settimane visto che episodi come questi si potrebbero verificare ancora una volta.