Matteo Renzi racconta a Bruno Vespa: “Il 5 marzo mi telefonò Franceschini. Una parte del PD voleva l’accordo con M5s ma la base del partito no”.
ROMA – Arrivano le prime indiscrezioni sulle rivelazioni che Matteo Renzi ha fatto a Bruno Vespa scritte nel suo libro Rivoluzione: “Il 5 marzo – riporta il sito de Il Corriere della Sera – mi chiamò Franceschini per dirmi che dovevo andarmene. Con quella telefonata capì che una parte del PD voleva l’accordo con il M5s. L’ala della vecchia sinistra democristiana voleva romanizzare i barbari“.
L’ex premier è ritornato anche sugli incontri con gli esponenti pentastellati: “Un dialogo civile. Loro volevano Di Maio premier ma non potevano particolari veti, anzi si auguravano che io portassi la mia esperienza in Italia o all’estero. Risposi di no“.
Matteo Renzi sull’intesa Martina-Fico: “Si era creato un sistema”
Matteo Renzi ha parlato anche dell’intesa tra Martina e Fico: “Si era creato un sistema. La strategia era quella di mettere la pallina su un piano inclinato, non rendendosi contro che nella base del PD nessuno voleva l’accordo e speravamo che fosse troppo tardi per dire no. Questa scelta sarebbe stata una follia. Lega contro 5 Stelle e noi a fare i portatori d’acqua“.
“Eravamo – conclude l’ex segretario – una diga contro il populismo ma questa è stata corrosa all’interno prima di essere distrutta da fuori. Il fuoco amico più che i 5 Stella ha sconfitto il PD e chi mi ha fatto guerra sono stati i miei amici. Di Maio e Salvini hanno potuto muoversi in totale libertà. Io non ho ricevuto alcun sostegno. Una cosa sconvolgente“.
Dichiarazioni che arrivano alla vigilia del congresso ma soprattutto che confermano la divisione all’interno del Partito Democratico.
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