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In cinquecento per Santa Lucia Aperta la chiesa degli ortodossi

Permesso speciale, in attesa del completamento, per ospitare la messa La struttura è stata realizzata grazie ai fondi raccolti tra i fedeli del Triveneto

Laura Berlinghieri
1 minuto di lettura



Una doppia liturgia: il 13 dicembre e ieri. La nuova Chiesa ortodossa di Santa Lucia, in via Paccagnella a Zelarino, ha aperto per la prima volta, eccezionalmente, le sue porte nel giorno dedicato alla martire cristiana a cui è votata. E le ha riaperte ieri mattina, per permettere di parteciparvi anche a chi giovedì lavorava: quasi cinquecento fedeli, soprattutto di origini rumene e moldave, ma anche ucraine, bulgare, serbe e georgiane (con qualche italiano). E una messa durata tre ore e quaranta: come nella tradizione ortodossa, senza schemi.

Nella nuova struttura, in corso di completamento, sarà conservata una reliquia di Santa Lucia che attualmente si trova nella Chiesa di via Monte Piana. La funzione è stata celebrata da Padre Avram Matei nel piano interrato: terminato ma non ancora agibile, utilizzato grazie a un permesso concesso per l’occasione. Il piano superiore, molto più ampio, è ancora incompleto ed è stato destinato al pranzo dopo la funzione: una tradizione della religione rumena. «Quando la Chiesa aprirà, saranno fruibili entrambi gli spazi. Questo ci permetterà di celebrare due funzioni al giorno» spiega Padre Matei, decano di tutte le parrocchie ortodosse del Triveneto. «Secondo la religione ortodossa, infatti, non può essere fatta più di una messa al giorno sullo stesso altare». Per il momento, però, la Chiesa resta chiusa, in attesa degli ultimi lavori, da fare al piano superiore: la sistemazione delle scale, del pavimento, dell’altare, del balcone interno; l’iconografia: le pareti saranno tutte affrescate; e il riscaldamento, poiché manca ancora l’allacciamento. I tempi? «Non abbiamo fretta: le cose, perché vengano fatte bene, necessitano di tempo» spiega Padre Matei. La nuova struttura è stata costruita unicamente grazie alle offerte dei fedeli, tantissimi. «Ci aspettiamo un’affluenza di almeno duecento persone a domenica, più i bambini». Ieri questi ultimi erano circa centocinquanta. Al termine della funzione sono stati chiamati sull’altare dove, vestiti con abiti tipici della loro tradizione, hanno intonato alcuni canti di Natale. Presente alla liturgia anche padre Francesco Marchesi, delegato per l’ecumenismo, in rappresentanza della Diocesi di Venezia. La Chiesa sarà dedicata soprattutto ai fedeli di Mestre. Gli ortodossi residenti nel Triveneto sono centoventimila, mentre le parrocchie sono quarantatré. «C’è chi in questi mesi ha provato a metterci i bastoni tra le ruote» ricorda Padre Matei, «ma noi non ci siamo arresi. Crediamo fortemente in quello che facciamo e siamo sempre aperti per accogliere chiunque voglia delle spiegazioni». –

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