La Mare Jonio è arrivata a Palermo per una breve sosta tecnica. “Qualche giorno e poi riprenderemo il largo per continuare la missione di monitoraggio, racconto e denuncia”, dice Alessandra Sciurba, a bordo dell’imbarcazione del progetto Mediterranea, messa in mare da tante realtà sociali per testimoniare quello che sta succedendo nel Canale di Sicilia.
Ad accogliere la nave il sindaco Leoluca Orlando: “Questa nave rispetta il diritto alla vita degli esseri umani, cerca di porre un freno al genocidio in corso nel Mediterraneo e cerca di dare un’alternativa alla meschineria politica di tanti esponenti dell’Europa. Un’Europa che non rispetta di i diritti umani non ha motivo di esistere”, ha detto il primo cittadino.
Il 12 ottobre la Mare Jonio ha raccolto la segnalazione di un gommone in difficoltà. E dopo un rimpallo di competenze è intervenuta la guardia costiera che ha portato 70 migranti a Lampedusa. “Abbiamo fatto pressione sulle autorità e quando tutti erano al sicuro il mare ci ha sorriso”, dicono i volontari che sottolineano come non ci siano più testimoni nel Mediterraneo, dopo la chiusura dei porti italiani alle ong.
A bordo anche Luca Casarini, contento per le tante richieste di supporto che sono arrivate in questi giorni e dei 150mila euro raccolti: “Tanti medici, infermieri, paramedici, ma anche marinai ci hanno dato la loro disponibilità. È un segnale importantissimo”. Solidarietà è arrivata anche da Sinistra Comune che ha indossato le magliette del progetto in consiglio comunale.
La Mare Jonio dovrebbe salpare tra una settimana, il tempo del rifornimento e alcune operazioni di riassetto. A bordo c’è entusiasmo. Nessuno pronuncia il nome di Matteo Salvini, ma di Europa si parla tanto. Lo fa anche il deputato di Leu e tra i promotori di Mediterranea, Erasmo Palazzotto: “Centinaia di persone continuano a morire perché i governi europei hanno deciso di voltarsi dall'altra parte. Noi siamo una sfida a questi governi che stanno cancellando i diritti umani, governi per i quali le vite umane non contano più nulla e tutto si riduce a una questione burocratica".
Oggi pomeriggio l’equipaggio sarà al Moltivolti per un’assemblea. Ci sarà pure una festa nel locale di Ballarò, tra le realtà che ha dato vita a Mediterranea. “Abbiamo pensato ai rischi che potrebbe subire un’attività come la nostra, ma poi siamo arrivati alla conclusione che sarebbe ancora più rischioso non aderire a questo progetto”, dice Claudio Arestivo.
Sulla Mare Jonio sventola anche la bandiera della città di Palermo. E il sindaco Orlando non nasconde l’orgoglio: “La nostra è una città che accoglie, che ha un porto aperto”.
Ad accogliere la nave il sindaco Leoluca Orlando: “Questa nave rispetta il diritto alla vita degli esseri umani, cerca di porre un freno al genocidio in corso nel Mediterraneo e cerca di dare un’alternativa alla meschineria politica di tanti esponenti dell’Europa. Un’Europa che non rispetta di i diritti umani non ha motivo di esistere”, ha detto il primo cittadino.
Il 12 ottobre la Mare Jonio ha raccolto la segnalazione di un gommone in difficoltà. E dopo un rimpallo di competenze è intervenuta la guardia costiera che ha portato 70 migranti a Lampedusa. “Abbiamo fatto pressione sulle autorità e quando tutti erano al sicuro il mare ci ha sorriso”, dicono i volontari che sottolineano come non ci siano più testimoni nel Mediterraneo, dopo la chiusura dei porti italiani alle ong.
Migranti, la Mare Jonio arriva a Palermo. "Pronti a tornare a denunciare"
La Mare Jonio dovrebbe salpare tra una settimana, il tempo del rifornimento e alcune operazioni di riassetto. A bordo c’è entusiasmo. Nessuno pronuncia il nome di Matteo Salvini, ma di Europa si parla tanto. Lo fa anche il deputato di Leu e tra i promotori di Mediterranea, Erasmo Palazzotto: “Centinaia di persone continuano a morire perché i governi europei hanno deciso di voltarsi dall'altra parte. Noi siamo una sfida a questi governi che stanno cancellando i diritti umani, governi per i quali le vite umane non contano più nulla e tutto si riduce a una questione burocratica".
Oggi pomeriggio l’equipaggio sarà al Moltivolti per un’assemblea. Ci sarà pure una festa nel locale di Ballarò, tra le realtà che ha dato vita a Mediterranea. “Abbiamo pensato ai rischi che potrebbe subire un’attività come la nostra, ma poi siamo arrivati alla conclusione che sarebbe ancora più rischioso non aderire a questo progetto”, dice Claudio Arestivo.
Sulla Mare Jonio sventola anche la bandiera della città di Palermo. E il sindaco Orlando non nasconde l’orgoglio: “La nostra è una città che accoglie, che ha un porto aperto”.