Palermo

Palermo, allarme emigrazione sulle Madonie: il vescovo convoca i sindaci

Monsignor Giuseppe Marciante con i sindaci 
Marciante: "I nostri paesi rischiano di diventare cimiteri". Le proposte: percorsi turistici legati al patrimonio artistico e una scuola per giovani imprenditori
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Disoccupazione ed emigrazione: i giovani scappano dalle Madonie perché senza futuro e speranza. “Respingere ogni possibile e anche non voluta sterile forma di inerzia, di passività, di rassegnazione che potrebbe trasformare le nostre comunità in silenziosi cimiteri”. Questo il grido d’allarme del vescovo di Cefalù, monsignor Giuseppe Marciante, che ha convocato i 24 sindaci della diocesi per avviare un'analisi comune sulle tante emergenze del territorio. ”Resteranno solo le terre abbandonate e aride - ha detto il presule - cari sindaci, si verrà nei nostri paesi, soprattutto quelli delle aree interne, solo per trovare i defunti. I nostri paesi sprofondano. Non offrire ai giovani prospettive di futuro significa rubare loro la speranza”.

Il vescovo di Cefalù individua nelle risorse naturali, culturali, umane e nella rete, da internet ai social network, ma anche nella nascita di una scuola per giovani imprenditori, una possibile via di fuga a questa lenta agonia dei paesi dell’area interna delle Madonie. Marciante ha poi rilanciato: “Scavalchiamo con determinazione e insieme il muro di una burocrazia lenta e paludosa, creiamo un laboratorio della speranza, un laboratorio dove i giovani potranno e dovranno mettere insieme le loro esperienze, idee e progetti. Un laboratorio che valorizzi il nostro ambiente naturale, artistico e culturale. Incentivare la conoscenza e la fruizione dei percorsi naturalistici già esistenti e, dove è possibile, crearne di nuovi. Per questo la diocesi è pronta a mettere in gioco i beni di sua proprietà”.

“Il nostro territorio – ha detto il vescovo - è caratterizzato non solo da ricchezze naturalistiche, ma anche da un patrimonio artistico e culturale: occorre creare percorsi legati al patrimonio artistico della diocesi (la via del Gagini, la via del Crocifisso di Fra Umile da Petralia e della sua scuola, i musei parrocchiali e comunali) e con le parrocchie progetti che coinvolgano giovani, progetti che puntino alla conoscenza e valorizzazione dei beni di un paese”.

Monsignor Marciante ha tracciato le altre urgenze del territorio: sanità, rete viaria, prevenzione degli incendi, scuola e turismo intelligente che non si fermi sulla costa. Ha chiesto ai primi cittadini di elaborare progetti comuni e fare unità e si è proposto come parte attiva per il rilancio del comprensorio.