Palermo

Palermo, confisca a un imprenditore accusato di rapporti con la mafia

Alessandro Cutrona è già stato condannato per tentata estorsione. Allo Stato un negozio di casalinghi, un internet point e un'auto
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Imprenditore ed estorsore per conto di un violento clan di Palermo che agiva anche con modalità e motivazioni razziste. Adesso lo Stato chiude il conto. Aziende e auto sono state confiscate dalla polizia ad Alessandro Cutrona, palermitano di 34 anni, già sorvegliato speciale con obbligo di soggiorno, indiziato di appartenere a Cosa nostra. I beni colpiti dal provvedimento emesso dalla Sezione Misure di prevenzione del tribunale, sono due attività commerciali in via Calderai, la prima attiva nel campo della vendita di articoli casalinghi e di ferro, la seconda adibita a internet point, nonchè un'auto, per complessivi 200 mila euro.

Cutrona annovera due condanne irrevocabili per rapina aggravata e lesioni personali in concorso (reati commessi nel 2005), nonchè per tentata estorsione aggravata dalle modalità mafiose (commessa nel 2010). Dalle sentenze è emerso come, insieme a complici, si sia occupato della "messa a posto" di un cantiere per conto dell'associazione mafiosa. Il 23 maggio 2016 è stato tratto in arresto nell'ambito dell'operazione della Squadra mobile di Palermo, denominata "Maqueda", che ha permesso di sgominare un pericoloso gruppo armato che, per lungo tempo, si era imposto nel centro storico di Palermo, terrorizzando prevalentemente i commercianti stranieri. Gli arrestati, vicini alle cosche di Palermo Centro, erano stati ritenuti responsabili di molteplici reati, aggravati sia dal metodo mafioso sia dalla discriminazione razziale.

Dopo l'esecuzione degli arresti che avevano liberato da intimidazioni e violenze gli abitanti del quartiere Ballarò, sulla base di alcune informazioni acquisite dagli investigatori circa l'esistenza di attività commerciali riconducibili a Cutrona ed esercitate in violazione di norme edilizie ed amministrative, sono state avviate mirate indagini patrimoniali accertando una dimensione reddituale modestissima e incompatibile con gli acquisti e gli investimenti effettuati.

Pertanto, Cutrona è stato proposto per l'applicazione di misure di prevenzione patrimoniali e, successivamente, ad ottobre 2016, raggiunto da un decreto di sequestro, oggi divenuto definitivo con la confisca.