Palermo

Blutec, le reazioni all'arresto dei vertici: "Mettere in sicurezza i lavoratori"

La Fiom Cgil: "Era già fortissima la preoccupazione a Termini Imerese, visto che nell'ultimo incontro al Mise la proprietà ha presentato un piano industriale di carta"
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"Non abbandoniamo i lavoratori che sono le vittime di questa storia. Dobbiamo prima di tutto metterli in sicurezza". A poche ore dall'arresto dei manager di Blutec Cosimo Dicursi e Roberto Ginatta a Termini Imerese, il ministro dello Sviluppo economico Luigi Di Maio annuncia di aver dato "mandato agli uffici del ministero di contattare l'amministratore giudiziario per salvaguardare i livelli occupazionali. Gli arresti del management di Blutec confermano alcune perplessità delle parti sui piani d'investimento".

Mosse che fanno da sponda alle richieste del segretario nazionale della Fiom Cgil, che chiede interventi anche per gli stabilimenti Blutec di Piemonte, Abruzzo e Basilicata: "È urgente la convocazione di un tavolo al Mise per trovare tutti gli strumenti utili a mettere in sicurezza le lavoratrici e i lavoratori. Era già fortissima la preoccupazione in tutti gli stabilimenti ed in particolare a Termini Imerese, visto che nell'ultimo incontro al Mise la proprietà ha presentato quello che abbiamo definito un piano industriale di 'carta'. Nelle prossime decideremo con le lavoratrici e lavoratori le iniziative da intraprendere utili a salvaguardare l'occupazione".

Preoccupato anche il sindaco di Termini Imerese Francesco Giunta: "Questa ulteriore involuzione della vertenza - dice - deve preoccuparci ma non scoraggiarci. Piuttosto, può essere l'occasione affinché, grazie al lavoro della magistratura, possa, finalmente, chiarirsi, una delle pagine più tristi della storia recente di Termini Imerese e del suo comprensorio". Per il senatore di Fratelli d'Italia Adolfo Urso, però, questo epilogo poteva essere evitato: "Si tratta di uno scandalo annunciato, che avevamo denunciato con una interrogazione al Senato nel maggio scorso - attacca - ma il ministro Di Maio non ci ha mai risposto".

"Ancora una volta - aggiunge la deputata Carolina Varchi - la magistratura interviene laddove la politica fallisce e non è in grado di tutelare il bene comune". "Il governo - aggiunge Enzo Comella della Uilm - ci dica cosa intende fare adesso dal momento che i fatti di oggi riportano indietro l'orologio di quattro anni". "Dopo tanti anni e dopo tante brusche frenate al progetto di rinascita dell'azienda di Termini - commentano Leonardo La Piana, Ludovico Guercio e Antonio Nobile della Cisl - i lavoratori non possono tollerare di ripiombare nell'incertezza ancora una volta".