Palermo

Mafia, confische di beni per tre milioni di euro. Gli affari dei boss nel supergelato

Sigilli a un immobile di Giulio Caporrimo che ospita un bar. Cinque mafiosi al centro delle indagini
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Tre milioni di euro fra confische e sequestri ai mafiosi di Palermo e provincia. La scure della sezione misure di prevenzione si abbatte su alcuni dei mafiosi arrestati nei blitz degli anni scorsi. I giudici hanno disposto la confisca di beni per un valore di oltre 400 mila euro e il sequestro di altri beni per un valore di oltre due milioni e mezzo di euro. I provvedimenti sono stati eseguiti dai carabinieri del nucleo investigativo di Palermo coordinati dai magistrati della Dda di Palermo.

La confisca di beni ha colpito Francesco Paolo Piscitello, boss della famiglia di Porta Nuova, arrestato nell’operazione Perseo a cui sono stati tolti definitivamente tre magazzini a Palermo del valore complessivo di circa 200 mila euro. Ad un altro boss di Porta Nuova, Giuseppe Ruggeri arrestato nel blitz Panta Rei, i giudici delle misure di prevenzione hanno confiscato la società L.C.R. Frescogel di Palermo che commercializzava all’ingrosso di prodotti della pesca freschi e 6 rapporti bancari per complessivi 200 mila euro.

I sequestri riguardano invece Giulio Caporrimo, reggente della famiglia di Tommaso Natale, arrestato nell’ambito dell’operazione Oscar, a cui i giudici hanno sequestrato un immobile ad uso commerciale, che oggi ospita un bar del valore di due milioni di euro.

Ad un altro mafioso, Giovanni Tusa, sono stati tolti beni del valore di 345 mila euro: l’impresa individuale “I sapori della terra di Tusa Giovanni” attività di commercio al dettaglio di frutta e verdura e sette rapporti bancari. Ad Aristide Neri, appartenente alla famiglia mafiosa di Misilmeri, i giudici hanno sequestrato l’impresa edile “Cn Costruzione di Aristide Neri” e 2 rapporti bancari per un totale di 155 mila euro.