Palermo

L'aggressione di Catania, Salvini all'attacco: "Espulsione immediata per il presunto profugo"

Revocata la protezione umanitaria per Gibren Mohammed

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Lega all'attacco sull'aggressione di Catania. "Siamo alla follia - scrive sui social network Matteo Salvini -. A Catania, il commissario di polizia Nuccio Garozzo è stato aggredito a sangue in casa propria da una banda di immigrati", uno dei quali "in Italia per 'motivi umanitari'". Salvini esprime "tutta la mia solidarietà al commissario, che ho appena sentito al telefono e che dovrà convivere con 80 punti di sutura", scrive Salvini su Facebook pubblicando due foto del commissario con le mani ferite bendate e sangue sul volto. "Per questo presunto profugo - prosegue il ministro - invece nessuno sconto, espulsione immediata. Con il Decreto Sicurezza qualsiasi richiedente asilo che commette un reato in Italia verrà cacciato dal nostro Paese, senza eccezioni. Chi ci porta la guerra in casa non è il benvenuto. Se si fosse anche difeso, il poliziotto ora sarebbe indagato. Una legge giusta sulla legittima difesa che tuteli gli aggrediti e non gli aggressori è una delle nostre priorità".

Nei confronti del ghanese Gibren Mohammed alias Djibril Mohamed è stata revocata la protezione umanitaria. Lo si apprende da fonti investigative. "Chi commette un reato va sanzionato indipendentemente dal fatto che sia immigrato o che sia italiano. Il criminale è criminale sia esso straniero sia esso italiano, dopodichè ad una criminalità autoctona nazionale sommiamo una criminalità straniera. Circa il 60 per cento dei reati predatori sono commessi da stranieri per questo l'immigrazione, soprattutto quella irregolare, va contrastata duramente e il ministro Salvini lo sta facendo bene". Lo ha detto durante una visita in questura il sottosegretario all'Interno con delega alla polizia, Nicola Molteni, che stamattina è giunto a Catania. Molteni ha spiegato che al poliziotto ha detto che è "un eroe: lo Stato ha i dovere di difendere i propri servitori, i poliziotti, gli uomini in divisa sono servitori dello Stato che vogliono avere lo Stato accanto a sè. Oggi la nostra presenza, piccola vuole essere questo, vuole dare questo significato, lo Stato è con coloro i quali rischiando la propria vita garantiscono la nostra sicurezza".

"Presenza dello Stato - aggiunge il sottosegretario agli Interni Stefano Candiani - vuol dire garantire all'amministrazione comunale che facciamo tutti parte di una grande squadra che ha voglia di dare riscatto a questa città. Un riscatto che non deve essere semplicemente limitato al bilancio comunale che purtroppo il sindaco ha ereditato malconcio. Ma deve essere anche esteso a tutti i settori della città, quindi vogliamo una città libera da questo tipo di situazioni di pericolo che purtroppo abbiamo visto in questa notte drammatica affrontata in maniera encomiabile da un poliziotto, ma che poteva colpire qualche altro cittadino". Per Candiani, che in Sicilia è commissario della Lega, si tratta di "una presenza che non è solo limitata ad oggi, ma che sarà costante che garantisco al sindaco per conto del ministro".

Sull'ipotesi di più 'mezzi e più uomini' a Catania Candiani ha spiegato: "La questione non è più neanche quella dei mezzi e degli uomini. Se le sbarre delle galere sono troppo larghe bisogna stringerle perché altrimenti tutto il lavoro fatto dalle forze dell'ordine viene sempre frustrato e non ha più risultato finale perché i delinquenti continuano a rimanere per strada".