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Palermo, Forello non lascia M5S ma si mette alla guida degli "scontenti"

Il capogruppo spodestato chiama a raccolta "gli attivisti che difendono il diritto di dissentire e vogliono che il movimento ritrovi un'identità".

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Alla fine Ugo Forello decide di rimanere nel movimento "per continuare a difendere dall'interno il diritto di dissentire". Non solo: chiama a raccolta gli scontenti di M5s, indicendo un'assemblea aperta agli attivisti convinti che "il movimento, nel mezzo di una fase importantissima della sua storia, abbia bisogno di una maggiore identità". Forello, parlando nell'aula di Sala delle Lapidi, cerca così di porsi alla guida dell'opposizione interna, di raccogliere consenso attorno a una linea che l'ha visto negli ultimi mesi criticare la politica dei porti chiusi da parte del governo, il decreto sicurezza e, infine, l'attacco di Luigi Di Maio ai giornalisti. "Avrei gradito da parte dei vertici di M5S delle dichiarazioni chiare e inequivocabili su quello che è successo e rispetto al diritto di critica e di dissenso".

Lunedì,  poche ore dopo un'intervista a Repubblica critica nei confronti di Di Maio, Forello era stato spodestato dai colleghi con una nota su Facebook: "Era una rotazione annunciata", hanno detto i consiglieri che hanno annunciato la sostituzione. In aula, è lo stesso Forello a comunicare le dimissioni ma invocando l'alternanza uomo-donna nella conduzione della rappresentanza di 5 Stelle a Palazzo delle Aquile. C'è un verbale di gruppo dell'agosto 2017 che dice che il successore di Forello sarebbe dovuta essere Giulia Argiroffi e non Antonino Randazzo, il nome comunicato lunedì dal movimento. Un altro scontro in vista. Ma Forello rimane  fra i 5 Stelle. Almeno per ora.