Palermo

Faraone si insedia alla guida del Pd siciliano: “Apriamo il partito a forze nuove”

Il neo segretario proclamato senza voto dopo il ritiro di Teresa Piccione: “Allarghiamo il campo ai tanti moderati, giovani e donne. Mai con M5S. Alle regionali meritavamo di perdere”. Ricorso contro l'elezione dell'area Zingaretti
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Apre la saracinesca della sede di via Bentivegna per simboleggiare l’avvio del nuovo Pd. Davide Faraone, neo segretario regionale dei dem senza confronto dopo il passo indietro di Teresa Piccione, inizia la sua esperienza alla guida del partito: “Ho rifiutato la logica dei caminetti, quella delle scelte fatte in un salotto - dice - abbiamo preferito fare altro. Siamo un partito che ha bisogno di ripartire, un partito che ha bisogno soprattutto di uomini e donne, non si può galleggiare , occorre una rottura chiara dopo la batosta elettorale”.
 
Faraone annuncia le linee del suo mandato: “Mai con i 5 stelle. Dobbiamo aprirci al territorio, alla base, ai siciliani - dice - io non ho portato qui leader nazionali renziani, mentre è arrivato Dario Franceschini per Piccione. Dobbiamo costruire le condizioni per trovare a vincere, dobbiamo trovare al 40 per cento delle ultime europee. Io non ho fatto mai polemiche contro altri esponenti del Pd. E non le farò. Ma gli attacchi che abbiamo ricevuto sono processi alle intenzioni: noi non stiamo facendo il partito con Forza Italia, e non è vero che ai gazebo in caso di primarie avrebbero votato esterni di centrodestra. Dobbiamo pensare alla Lega e ai 5 stelle che puntano a dare sussidi senza credere davvero nei giovani siciliani”.
 
Al fianco di Faraone c’e Antonio Rubino dei partigiani dem e tutta la base renziana,  da Carmelo Miceli a Toni Costumati, da Roberto D’Agostino a Pino Napoli, da Valeria Ajovalasit a Caterina Greco. “Dobbiamo ritessere la tela degli amministratori e dobbiamo aprirci ai moderati contro i populisti - dice Faraone - dobbiamo investire sulle donne, sugli immigrati, sui giovani proprio mentre la Lega fa politica contro di loro. Dobbiamo fare proposte concrete, anche all’Ars: dobbiamo mettere in campo proposte e riforme. Dobbiamo ricostruire tante cose. E a chi dice che il Pd con noi è un autobus rispondo: la società è cambiata, ormai non c’è più voto ideologico. Dobbiamo mettere in campo un progetto politico e diventare un polo attrattivo per i cittadini. Il 21 sarò a Centuripe e a Catenuova contro la discarica che lì si vuole realizzare”. 
 
Faraone sulle scelte fatte in passato, di apertura ad altri, ai vari Sammartino, Sudano, Navarra, e sul risultato dello scorso marzo dice: “Quando parlo di nuovo allargamento faccio riferimento ai cittadini non alla classe politica, dobbiamo fare questo riprendendo lo spirito del 40 per cento e costruire una grande alternativa a Lega e 5 stelle - dice - io non mi assumo responsabilità poi sul governo Crocetta, e tutti i sostenitori di quel governo li ho avuti contro in queste primarie. Ho detto in tempi non sospetti che il governo Crocetta non andava più sostenuto. Se un errore ho commesso è stato quello di non andare fino in fondo. Micari? Ci ha messo tutto ma ha pagato le contraddizioni del Pd. Meritavamo di perdere alle scorse regionali”.
 
Faraone torna sull’Ars mettendo nel mirino il capogruppo Giuseppe Lupo: “Siamo considerati irrilevanti all’Ars - dice - dobbiamo cambiare marcia. Sulla guida del gruppo ogni giorno ha la sua pena, non è un tema da affrontare subito”.  
 
Intanto non si placano le polemiche per la decisione, a maggioranza, della commissione regionale per il congresso che ha eletto Faraone. I componenti dlel'area Zingaretti hanno presentato ricorso a Roma. La replica di Rubino: "Da quanto ci risulta hanno presentato ricorso avverso un verbale approvato e sottoscritto anche da loro. Siamo alle comiche, è come dire che hanno presentato ricorso contro loro stessi. In ogni caso rimaniamo rispettosi degli organismi del partito in carica"