Palermo

Ragusa, Piccitto dice no alle Europee e attacca M5s

L'ex sindaco di Ragusa dei 5Stelle non presenterà la candidatura online: "Non c'è stato dibattito su come riformare l'Unione e non si possono seguire costantemente Salvini e la Lega su tematiche che non sono quelle del Movimento"

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È un duro j’accuse quello dell’ex sindaco del M5s di Ragusa, Federico Piccitto. Non presenterà la candidatura online per le Europee, quello che fu il primo cittadino grillino in Sicilia: “Non aveva senso, in un contesto in cui nel Movimento non c’è stato alcun dibattito su come riformare l’Unione Europea”, confida al sito Ragusah24.it. Per Piccitto, senza un dialogo interno, “tutto diventa solo un fatto personale”, magari “utile per qualcuno a trovare un lavoro o per migliore la propria posizione”.

L’ex sindaco di Ragusa descrive un Movimento che ha tradito le idee originarie, che “insegue la Lega” e che ha abbandonato i territori. Si sfoga Piccitto che dopo aver terminato il suo mandato, con una base dilaniata dalle faide interne, non si è ricandidato alla guida del comune adesso amministrato dal centrodestra. Non ha gradito la votazione al Senato che nega l’autorizzazione a procedere contro Salvini, accusato di sequestro di persona aggravato per il caso della nave Diciotti. “Non si trattava di una mera questione giuridica ma politica, rispetto alla quale per salvare il governo ci si è discostati da principi che fanno parte del nostro modo di vivere il servizio alla comunità. Lì c'era una questione fondamentale da ribadire: siamo tutti uguali di fronte alla legge”, dice al sito di Ragusa.

Pochi giorni fa un componente della sua giunta, Stefano Martorana, aveva abbandonato il Movimento perché “ha abbandonato i principi fondamentali che lo avevano ispirato”. Lui non lascia i 5stelle, ma spera in un cambio di linea: “Molti dei sindaci e dei consiglieri comunali sono allo stremo delle forze, spesso non hanno un riscontro alle richieste che vengono dai loro territori e non ricevono supporto adeguato”. E poi conclude: “Non si possono seguire costantemente Salvini e la Lega su tematiche che non sono quelle del Movimento, è un giocare al ribasso. In questo senso se non si cambia rotta, c'è il rischio di una slavina”.