Parma

A Parma tornano i no termo: "Stop allo Sblocca Italia"

Convegno a palazzo del Governatore con il sindaco Pizzarotti, associazioni, Comuni e movimenti
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Le elezioni Comunali del 2012 si giocarono in gran parte attorno alla questione dell'inceneritore Iren. Favorevole il Pd, che perse elle urne anche grazie alla mobilitazione in prima persona di Beppe Grillo, contrario l'allora candidato grillino Federico Pizzarotti.

Il quale, da sindaco, ha dovuto riporre annunci e speranze: l'impianto non solo è stato acceso ma, dopo pochi anni, si è resa necessaria una mobilitazione generale, dal vescovo a Barilla, per impedire che già prima del 2020 a Ugozzolo venissero bruciati più rifiuti di quanto stabilito. Cosa già accaduta grazie a una serie di deroghe concesse di volta in volta.

Se ne riparlerà presto perché il termovalorizzatore di Parma è il più recente e la multiutility ha intenzione di sfruttare al massimo le capacità del Polo ambientale integrato. Lo farà anche bruciando rifiuti proveniente da fuori provincia, come in parte già avviene.

Questo perché gli è consentito dal cosiddetto decreto Sblocca Italia, in particolare dall'articolo 35. Ed è proprio per protestare contro la normativa nazionale che oggi si tiene a Parma il meeting nazionale nazionale sulla condivisione del contrasto all’incenerimento e il supporto al percorso giudiziario per l’annullamento del provvedimento che ha "regalato un ruolo preponderante agli inceneritori, assurti al ruolo di 'impianti strategici di preminente interesse nazionale'".

Titolo dell'incontro, in programma a palazzo del Governatore dalle 10 alle 16, è Comuni e Comunità contro gli inceneritori si incontrano. L’Economia Circolare parte dai territori per favorire le migliori esperienze in materia di riduzione di rifiuti, sistemi di raccolta domiciliare con tariffazione puntuale, progetti per strutture dedicate alla riparazione e riutilizzo dei beni, autosufficienza impiantistica, autoproduzione del compost su piccola scala e trattamento in impianti aerobici piccoli e medi.

L'incontro è patrocinato dal Comune di Parma e a Parma ha trovato, fra i sostenitori, anche la consigliera comunale Roberta Roberti.

Al meeting nazionale per il lancio della campagna #SbloccaItaliaGameOver partecipano i rappresentanti dei Comuni che ospitano inceneritori in esercizio, delle associazioni nazionali e dei Comitati che sostengono il ricorso presentato al Tar Lazio contro il decreto attuativo dell’art. 35 dello Sblocca Italia, che ha conferito un ruolo preponderante agli inceneritori, definiti “impianti strategici di preminente interesse nazionale.

"L'obiettivo di questi appuntamenti - ha detto il sindaco nel suo intervento - deve essere anche quello di far interessare le persone a tematiche come questa, che coinvolge da vicino la vita quotidiana di tutti. Dobbiamo ragionare di leggi nazionali e non solo regionali: la problematica è globale e deve essere affrontata con un'ottica prospettica e in modo concreto".

Il Movimento 5 Stelle ha ricordato che l'inceneritore di Parma, a causa dello Sblocca Italia, sta bruciando i rifiuti provenienti dalla Liguria. Per i grillini è intervenuto Piernicola Pedicini, europarlamentare: "L'incenerimento non è una soluzione alla gestione dei rifiuti: i rifiuti non spariscono magicamente ma si trasformano in emissioni dannose all'ambiente e alla salute dei cittadini".
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