Parma

Smog, la Regione decide sulle deroghe per i diesel euro 4

Summit fra il presidente Bonaccini e i sindaci. Si cerca una linea comune

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È il giorno della verità sul divieto di circolazione dei diesel euro 4, che la regione ha messo fuorilegge dal 1° ottobre al 31 marzo dal lunedì al venerdì dalle 8,30 alle 18,30.

Summit a partire dalle 10 in viale Aldo Moro tra il presidente della Regione Stefano Bonaccini e i 30 sindaci emiliano romagnoli con più di 30mila abitanti.

La Regione punta a introdurre una deroga per i diesel euro 4 con Filtro antiparticolato (Fap), ma non è detto che basti.

"I Comuni sono molto divisi su questo provvedimento" spiega il presidente Anci regionale Michele De Pascale, primo cittadino a Ravenna, che ammette: "Per ora non è escluso nulla, nemmeno che la cancellazione totale del divieto di circolazione sugli euro 4. Vediamo. L’importante è che le regole siano omogenee per tutti".

Un dietrofront che certamente la Regione vorrebbe scongiurare, dopo aver licenziato il piano anti- smog più restrittivo di tutto il nord Italia, con Lombardia, Piemonte e Veneto che hanno portato i divieti solo fino alle auto 3. L’accelerazione di viale Aldo Moro ha però fatto infuriare diversi Comuni.

Tra i sindaci c’è infatti chi vorrebbe tenere il provvedimento così com’è, come il sindaco di Reggio Emilia Luca Vecchi: "Noi siamo favorevoli al divieto sugli euro 4".

 Ma c’è anche chi vuole deroghe o addirittura la cancellazione del divieto. Ognuno ha la sua ricetta. A Imola, la giunta M5S vorrebbe avere il tempo di informare i cittadini.

A Parma l'Amministrazione Pizzarotti ha tirato dritto nonostante l'opposizione della Lega e della Confartigianato. Nel corso della prima settimana di divieto, pochi tuttavia i controlli per verificare il rispetto della direttiva.

"Il punto è che tutti Comuni devono avere il più possibile le stesse regole e le stesse deroghe. Ci sono persone che si spostano non possono essere fuorilegge in un Comune e non nell’altro - spiega De Pascale -. Per questo dobbiamo trovare una linea unitaria, almeno sulle grandi aree, l’Emilia e la Romagna".
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