Parma

Mafia, "operazione Kerkent": a Parma c'è un arresto

In manette un uomo di 34 anni domiciliato in piazzale Matteotti
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La Dia ha eseguito, ad Agrigento e in altre province (Palermo, Trapani, Catania, Ragusa, Vibo Valentia e Parma), un'ordinanza di custodia cautelare, emessa dalla Dda di Palermo, nei confronti di 32 persone ritenute responsabili, tra l'altro, di associazione mafiosa, partecipazione e concorso in associazione per delinquere finalizzata al traffico ed allo spaccio di sostanze stupefacenti, aggravata dal metodo mafioso, detenzione abusiva di armi, sequestro di persona a scopo di estorsione aggravato e danneggiamento mediante incendio.

A Parma è stato arrestato un uomo domiciliato in piazzale Matteotti. Si tratta di Francesco Vetrano, 34 anni, di Agrigento. A sui carico una sfilza di precedenti tra cui reati legati alla droga, oltraggio, minaccia, resistenza e violenza a pubblico ufficiale; lesioni personali, evasione. Vetrano faceva parte dell'associazione dedita al narcotraffico gestita da Antonio Massimino.

Vetrano viene descritto dagli inquirenti come una figura di "altissimo profilo criminale e uno dei più fidati luogotenenti del boss". Il 34enne si occupava dei contatti per acquisire nuovi canali di rifornimento per il mercato degli stupefacenti. Era coinvolto inoltre nel traffico delle armi e nell’attività di riscossione crediti. In una circostanza ha preso anche parte anche al rogo doloso di un auto, nel quadro di un’azione di rappresaglia.

Ufficialmente Vetrano era addetto a un autolavaggio ma probabilmente la sua presenza in città, che resta da chiarire nei particolari, va ricondotta ai legami tra il gruppo criminale a cui apparteneva  e la 'ndrangheta calabrese attiva nel territorio.

All'operazione hanno preso parte anche i carabinieri del comando provinciale di Agrigento che, nell'ambito del medesimo provvedimento, stanno eseguendo ulteriori due ordinanze di custodia cautelare, nei confronti di due persone accusate di concorso in sequestro di persona e violenza sessuale, aggravati dal metodo mafioso.
(ansa)

L'operazione Kerkent, coordinata dalla Procura distrettuale Antimafia di Palermo, "ha permesso di disarticolare un'associazione per delinquere con base operativa ad Agrigento e ramificazioni, in particolare, nel palermitano ed in Calabria, dedita all'organizzazione sia degli aspetti operativi che di quelli logistici di un'intensa attività di traffico di sostanze stupefacenti, attraverso uno strutturato gruppo criminale armato", dice la Dia.

A capo dell'associazione per delinquere con base operativa ad Agrigento e ramificazioni nel palermitano ed in Calabria, Antonio Massimino, considerato reggente della famiglia mafiosa di Agrigento-Villaseta.

Tra gli arrestati c’è anche Andrea Puntorno, referente di una delle principali piazze di smercio della droga nella città di Agrigento. In passato membro di un’organizzazione criminale con base a Torino, destinatario di misure cautelari per reati connessi al commercio illegale di sostanze stupefacenti e già indicato quale capo del tifo organizzato della Juventus, gruppo ultras Bravi ragazzi, nell’autunno 2018 ha rilasciato un’intervista al programma televisivo Report, ammettendo anche l’attività di bagarinaggio.