Parma

Parma, in piazza della Pace arrivano le epigrafi della memoria

I versi di Attilio Bertolucci dedicati a Verdi e al monumento al Partigiano collegheranno le due opere

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In piazza della Pace arrivano le epigrafi della memoria, un sistema di elementi infomativi in corrispondenza degli ingressi principali della piazza.

"L'obiettivo è valorizzare le presenze e le anime culturali esistenti e fondamentali, ovvero il monumento al Partigiano e Giuseppe Verdi" ha detto l'assessore ai Lavori pubblici Michele Alinovi che ha presentato il progetto insieme al direttore del complesso monumentale della Pilotta Simone Verde e all'assessore alla Cultura Michele Guerra.

Due poesie di Attilio Bertolucci una dedicata a Giacomo Ulivi, per celebrare e ricordare Parma medaglia d'oro al valor militare e l'altra per Giuseppe Verdi (La Giovanna d'Arco di Giuseppe Verdi). Le due poesie sono state scelte nel 2017 da Paolo Lagazzi con il favore di Bernardo Bertolucci.

Versi, riportati sulle stele e a terra lungo il selciato, che accompagnano il percorso delle Lettere e dialogano con il monumento al partigiano.

Le poesie saranno collocate lungo il Sentiero delle Lettere, che corre dall'ex palazzo della Provincia fino al Monumento a Verdi. A queste due testimonianze si aggiungono altre due stele: una in corrispondenza di via Garibaldi all'inizio delle trottatoie che narra la storia di piazza della Pace, l'altra si attesta verso via Verdi.

Il percorso intende, quindi, ribadire due anime fondamentali per la città di Parma: quella legata alla Liberazione e quella legata alla musica, a Verdi, al Risorgimento, rimarcando “il valore politico e culturale di questi legami”.

"Accolgo con notevole apprezzamento questo percorso letterario che è un altro strato che si aggiunge allo spazio urbano riqualificato. La nuova veste delle piazza, l'illuminazione diffusa, la piantumazione di alcuni alberi  contribuiscono al rilancio di questo spazio come spazio funzionale ed in relazione con il polo museale della Pilotta, valorizzandolo. Dobbiamo continuare a lavorare insieme per rivitalizzare l'area, innanzitutto per riaprire i voltoni anche in orario serale grazie ad attività ricettive come bar e ristorante i cui bandi di assegnazione sono in corso" ha aggiunto Verde che svela il progetto di collocare nel cortile di una installazione temporanea di 190 metri di Natucci.

Alinovi ha confermato che a fine giugno tutti i lavori, iniziati nel luglio 2017, saranno a regime ed è prevista l'inaugurazione. Il prato sarà a "pronto effetto" affinché attecchisca subito.

"Abbiamo realizzato un intervento che può diventare eterno, di grande solidità. Lo spazio è stato immaginato per essere nuovamente vissuto dalla città, come uno spazio ritrovato. Un luogo per manifestazioni di grande interesse e valore e sempre di più un luogo a disposizione della città" ha concluso Alinovi.

Monumento a Giuseppe Verdi - Universalmente riconosciuto come il simbolo del melodramma italiano del Romanticismo, Giuseppe Fortunino Francesco Verdi (Le Roncole, 10 ottobre 1813 – Milano, 27 gennaio 1901) ha rispecchiato gli stati d’animo del suo tempo. L’ara centrale in granito con altorilievi in bronzo dello scultore palermitano Ettore Ximenes è ciò che rimane del maestoso complesso monumentale precedentemente collocato frontalmente alla stazione. La parte anteriore dell’Ara verdiana riporta un altorilievo bronzeo nel quale è rappresentato Giuseppe Verdi assorto in meditazione, attorniato dalle Muse che sembrano sussurrargli l’Ispirazione, la Melodia, il Canto, il Ritmo della Danza, l’Amore e la Morte. Nella parte posteriore, emergono tre ulteriori altorilievi. Da sinistra e destra: la scena della proclamazione all’unanimità dell’annessione al regno dell’Alta Italia, tenutasi il 12 settembre 1859; la festosa accoglienza del popolo riservata a Verdi al suo arrivo a Torino; la consegna da parte di Verdi al Re Vittorio Emanuele II, dei risultati del Plebiscito di annessione al Piemonte da parte delle province emiliane.

Piazza della Pace - Il maestoso Palazzo della Pilotta deriva il proprio nome dal gioco basco della pelota, praticato all’interno dei suoi cortili in particolari occasioni di rappresentanza. Il Complesso Monumentale, edificato tra gli ultimi decenni del XVI secolo e i primi del XVII, nel corso dei secoli ha subito molteplici trasformazioni, mantenendo tuttavia la sua dimensione eccezionale all’interno del tessuto urbano, contenitore di servizi accessori alla residenza ducale, successivamente cuore delle attività culturali della corte e della città. Simbolo del potere della famiglia Farnese, oggi il Complesso ospita la Galleria Nazionale, il Museo Archeologico, il Museo Bodoniano, la Biblioteca Palatina e il Teatro Farnese. L’antica fabbrica farnesiana affaccia ora su un nuovo spazio pubblico pedonale, esperienza dinamica della vita collettiva e dello scambio culturale, luogo di incontro e di attraversamento, sintesi tra cultura materiale e spazio dei flussi, dove il dialogo, la sosta e la contemplazione costituiscono esperienze sempre nuove, entro una rappresentazione del quotidiano di cui il complesso costituisce la naturale scenografia.

Il Sentiero delle Lettere - Rafforza l’asse di collegamento tra la stazione ferroviaria, il Complesso Monumentale della Pilotta e il cuore del centro storico cittadino. L’epigrafe cifrata, scolpita nella pietra lungo il percorso, cela i versi del poeta Attilio Bertolucci in memoria di Giacomo Ulivi. Si intende in tal modo rendere omaggio alla città di Parma insignita della Medaglia d'Oro al Valor Militare, il 9 settembre 1947, per i sacrifici delle sue popolazioni e per la sua attività nella lotta partigiana durante la Guerra di Liberazione.

“Fiera delle secolari tradizioni della vittoria sulle orde di Federico Imperatore, le novelle schiere partigiane rinnovavano l’epopea vincendo per la seconda volta i barbari nipoti, oppressori delle libere contrade d’Italia. L’impari lotta, sostenuta con la stessa fede dei padri e col sangue dei figli migliori, cominciava per merito dei primi volontari della libertà all’alba del 9 settembre 1943 e si concludeva il 25 aprile 1945 con la sollevazione del popolo tutto che, affiancando i settemila e cinquecento fratelli partigiani combattenti, costrinse alla resa e vide la fuga del nemico. L’ombra del glorioso gonfalone ornato dell’aurea gemma del valore riconosciuto dalla Patria grata, aleggia e custodisce la sacra memoria dei seicentonovantaquattro caduti con le armi in pugno per la redenzione dell’Italia, dei quattrocento sepolti sotto le macerie della città straziata dai bombardamenti aerei, che, unitamente ai cinquecentotredici feriti, mutilati e invalidi, ai ventuno dispersi, ed ai centonovanta deportati nelle gelide e mortifere lande dei paesi stranieri, costituirono la parte eletta del popolo che seppe difendere e riconquistare le patrie libertà.” - 9 settembre 1943 - 25 aprile 1945. (Testo del Decreto della Presidenza del Consiglio dei Ministri che conferisce la Medaglia d’Oro al Valor Militare alla città di Parma, firmato da Alcide De Gasperi)

Testo del Poetario
1945
a Giacomo Ulivi

È giunta la notizia della tua morte
nei giorni delle bandiere spiegate,
nei caldi giorni di un maggio cittadino
in festa al suono d’antiche fanfare.
Non sapevamo più nulla di te...
Ora sei tornato nel pallore
della tua passione, la morte
non può vincere la tua giovinezza tenace.

Attilio Bertolucci
Tratto da La lucertola di Casarola, 1997.

Il Sentiero delle Lettere - L’area nord-est del piazzale, prospicente l’Ala dei Contrafforti, rappresenta uno spazio al tempo stesso inventato e recuperato in termini di percorsi e fruizione collettiva. La pavimentazione del camminamento ingloba la base del monumento a Giuseppe Verdi, potenziando e rafforzando l’asse di collegamento tra la stazione ferroviaria e il Complesso Monumentale della Pilotta, cuore del centro storico cittadino.

L’epigrafe cifrata, scolpita nella pietra lungo il percorso, cela i versi del poeta Attilio Bertolucci e intende rendere omaggio al Maestro Giuseppe Verdi, il cui “…respiro fu tutt’uno con l’aria carica e violenta di questa pianura…” (tratto da Bruno Barilli, Il Paese del Melodramma

Testo del Poetario
La Giovanna d’Arco di Giuseppe Verdi

Guerriera ma cedevole
alle lusinghe d'amore
vedendola atterrata
in una pozza di luce
sentendola gareggiare
con merli e usignoli
filiale ma resistente
alle lagne paterne
piangendola caduta
sul campo di battaglia
riconoscendola santa
perché conoscendola donna
portandomela dentro
perché mi protegga e mi salvi.

Attilio Bertolucci
Tratto da Verso le sorgenti del Cinghio, 1993.