Già da un paio d’anni in Cina viene utilizzato sorta “rating sociale”: a seconda della propria attività sui social network, della cronologia di navigazione (quali siti si visitano, per esempio), della regolarità nei pagamenti, delle eventuali condanne e così via, si finisce in una sorta di classifica che dovrebbe distinguere i “buoni” dai “cattivi”. Adesso questo meccanismo di maxi-sorveglianza che valuta l’affidabilità dei cittadini nei loro comportamenti social, premiando i virtuosi e punendo i trasgressori, viene esteso anche per acquistare biglietti aerei e del treno. Già lo scorso anno 23 milioni di cinesi non hanno potuto viaggiare perché avevano un basso “punteggio social”.
Secondo i dati 2018 del National Public Credit Information Center, pubblicati dall’Associated Press, 17 milioni e mezzo di cinesi non hanno potuto acquistare biglietti aerei e ad altri 5,5 milioni sono stati vietati biglietti per i treni ad alta velocità perché il loro comportamento social era stato giudicato inopportuno. Secondo quanto si legge nel rapporto «una volta “screditato”, sei limitato ovunque»: il controverso “Social Credit system” per premiare o punire la condotta di tutti i residenti, che dopo la sperimentazione entrerà in vigore per tutti i cinesi nel 2020, ha attratto molte perplessità a livello internazionale. In molti hanno intravisto dei riferimenti al romanzo “1984” di George Orwell e ad alcuni episodi della serie tv “Black Mirror”
Lo schema del “Punteggio di credito individuale”, si basa su una lista di dati, azioni e misure per valutare il comportamento dei cittadini. Per esempio, vengono puniti i cittadini che non rispettano le scadenze delle tasse, che pagano in ritardo l’assicurazione, che occupano il posto sbagliato in treno oppure vi salgono senza biglietto, ma anche coloro che portano a passeggio i cani senza guinzaglio fino a chi diffonde fake news su internet. Alibaba, colosso del commercio elettronico, ha annunciato un’alleanza con altre piattaforme di vendita online per dare vita a un sistema di “credito sociale” per punire i venditori disonesti.
LEGGI ANCHE: Troppo tempo su Facebook, il licenziamento è legittimo