COLORANTI NATURALI E SINTETICI: IL CASO DELLA COCCINIGLIA 🧪🍭🍷

In chimica degli alimenti, le bufale in questo campo sono molteplici e variegate. Molte di queste riguardano soprattutto alcuni componenti chimici sia di sintesi, cioè prodotti in laboratorio, sia di origine naturale, cioè naturalmente estratte. Alcuni mesi fa mi sono imbattuto in rete in una pagina che condivideva delle informazioni riguardanti a suo dire alcuni cibi “pericolosi per la salute”. Da chimico ovviamente, la curiosità era molta e anche la voglia di andare a vedere quali fossero questi cibi.  Già dalla prima pagina letta, a dire la verità mi è salito il crimine. Una accozzaglia di disinformazioni, informazioni vere ma decontestualizzate e riferimenti di chimica errati. Ma partiamo subito a citare uno in particolare: ovvero il caso di un colorante presente in molti cibi e bevande. L’articolo citava uno in particolare: Le m&m’s®. Ecco per i pochi golosi che non conoscessero questo prodotto (ma stento a credere), le m&m’s® sono cioccolatini colorati a forma di bottone.    

La denominazione M&M’s è l’acronimo di Mars & Murrie Ltd, ovvero il nome della joint venture creata nel 1941 tra Forrest Mars, titolare dell’azienda dolciaria statunitense del New Jersey Mars, Incorporated e detentore dell’80% del capitale della nuova società, e Bruce Murrie della famiglia titolare di Hershey Chocolate, compagnia dolciaria americana con sede in Pennsylvania, detentore del restante 20% delle quote. Nel 1949, Murrie cedette la sua partecipazione di minoranza nella joint venture a Mars, che divenne così titolare unico di M&M’s.

L’ articolo descriveva la composizione nutrizionale di questi cioccolatini, affermando che alcuni di questi cioccolatini colorati, soprattutto il colore rosso, fosse realizzato cito testualmente dalla “carcassa di alcuni insetti”, e ovviamente il monito era di evitare di mangiare insetti. Ecco effettivamente il nostro caro amico non ha detto una bugia, ma questa informazione è decontestualizzata e descritta in maniera non completamente corretta. Cerchiamo di capire il motivo. Effettivamente se comprate questi cioccolatini nel retro della confezione noterete gli ingredienti e i relativi additivi alimentari. Nel caso specifico abbiamo:

Fig. Ingredienti M&M’s

Salta subito all’occhio alcuni coloranti con relativa sigla tipo E100, E132, e così via. Vediamo anche un nome: rosso cocciniglia. Il rosso cocciniglia, è un colorante ricavato dall’omonimo insetto appartenente alla famiglia della coccoidea, in particolare dalle femmine della specie Dactylopius, Dactylopius coccus e della specie Kermes vermilio.

La sostanza rossa è presente soltanto nelle femmine e si trova in maggiore concentrazione in quelle gravide. Le cocciniglie vengono allevate sulle pale dei fichi d’india; gli esemplari femminili vengono raccolti con spatole metalliche poco prima della deposizione delle uova e lasciati morire e seccare al sole. Ricordo che il colorante rosso non è utilizzato solo nelle M&M’s, ma in tantissimi altri alimenti e non solo, una volta veniva utilizzato anche pei i vestiti. Nel XVI secolo, gli spagnoli iniziarono ad esportare il colorante rosso in Europa, dove raggiunse un prezzo molto elevato in tintoria per panni e per l’uso dei pittori. È il colore di rossetti e fard, di yogurt e di succhi ai frutti rossi, e, fino al 2012, dei frullati alla fragola di Starbucks. Oppure considerate il liquore tradizionale Alchermes. Viene colorato di rosso, da secoli. Anche il campari veniva utilizzato questo tipo di colorante. Il rosso cocciniglia, conosciuto anche come E120. Gli insetti vengono fatti seccare e poi il colore estratto con dell’alcool. Vi sembra disgustoso? Molti preferiscono i coloranti naturali a quelli di sintesi. Sono insetti molto piccoli, infatti per ottenere 1 chilogrammo di colorante, occorrono 80 mila insetti secondo le stime Fao. Dopodiché vengono macinati per ottenere la polvere poi trattata con acqua calda per estrarre la molecola colorata, l’acido carminico.

Fig. L’acido carminico  C22H20O13

Se una persona è vegana, può non volere questo tipo di colorante naturale, e quindi opta per coloranti di sintesi.

Infatti in laboratorio è possibile sintetizzare una molecola dal colore rosso intenso molto simile a quello della cocciniglia. Tale additivo colorante conosciuto con la sigla E124, è il Ponceau 4R, un azocomposto.

Rosso cocciniglia A

E’ noto anche come “rosso cocciniglia”, fatto che talvolta può trarre in inganno il consumatore. Sembrerebbe dare meno effetti avversi del composto naturale. L’ADI (Acceptable Daily Intake) o DGA (dose giornaliera ammissibile) stabilisce la quantità di una determinata sostanza che una persona può assumere ogni giorno, per tutta la vita, senza conseguenze per la salute. Tale quantità viene espressa in milligrammi di prodotto per Kg di peso corporeo. In questo caso è 4 mg per Kg di peso corporeo.

Inoltre l’uso alimentare è ammesso dall’Ue, ma proibito negli Stati Uniti, in Norvegia e Svezia mentre in Francia è regolamentato, dal 2008, con la presenza della dicitura che indica la possibile correlazione con la sindrome da deficit di attenzione e iperattività nell’infanzia

Invece si cerca di limitare l’uso del colorante naturale, perché sembra e sono  stati descritti casi di allergie al colorante E120 e probabilmente le responsabili sono le proteine degli insetti. Infatti, durante l’estrazione, alcune proteine degli insetti passano nel colorante in percentuali intorno allo 0,5%. Allo scopo di ridurre le allergie, è stato proposto un metodo per ridurre la presenza delle proteine tramite idrolisi enzimatica. Questo è uno degli svantaggi dei coloranti naturali. Inoltre la stessa FDA (Food and Drug Administration) ha risposto al National Center for Biotechnology Information sui rischi allergici che possono derivare dal consumo di questo tipo di colorante, ritenendo questo rischio non critico. Per il colorante E120 la dose giornaliera ammessa (ADI, dall’inglese Acceptable Daily Intake) è al massimo di 5 mg per Kg di peso corporeo: a queste concentrazioni non sono noti effetti collaterali, ma ad oggi non sono ancora disponibili studi sugli effetti a lungo termine. Ricordiamo comunque che, prima di autorizzare l’uso di un qualsiasi additivo alimentare, gli organi preposti alla sorveglianza e alla sicurezza in ambito alimentare analizzano i risultati degli studi disponibili, scongiurando rischi tossicologici alle normali dosi di impiego suggerite. Quindi la storia della cocciniglia è parzialmente vera, ma decontestualizzata e mira solo a spaventare la gente, facendo credere di mangiare insetti, e ripeto non è proprio così. Quando mancano solide argomentazioni, le conoscenze chimiche e soprattutto si avanzano teorie basate sul nulla, proliferano le disinformazioni che generano paura e angoscia quando non dovrebbero.

Dott. Francesco Domenico Nucera

FONTI:

https://www.ncbi.nlm.nih.gov/

https://www.ecfr.gov/cgi-bin/retrieveECFR?gp=&SID=17723345ba7c363ef25a68e9776aa2cd&r=PART&n=21y1.0.1.1.27#21:1.0.1.1.27.1.31.11

P.T. Coultate, La chimica degli alimenti, Zanichelli. ISBN 88-08-07149-9

file:///C:/Users/mw/Downloads/REGOLAMENTO_UE_1472.pdf

Antonio Servadei, Sergio Zangheri, Luigi Masutti. Entomologia generale ed applicata. Padova, CEDAM, 1972.

AA.VV., La fabbrica dei colori, Il Bagatto Soc. Coop. Editoriale e Libreria a r.l., Roma, 1986, 81-136

https://eur-lex.europa.eu/LexUriServ/LexUriServ.do?uri=OJ:L:2011:295:0001:0177:it:PDFhttp://www.salute.gov.it/portale/news/p3_2_1_1_1.jsp?lingua=italiano&menu=notizie&p=dalministero&id=858

http://www.mondoconsumatori.it/site2/ministero-della-salute-ritira-marshmallow-colorante-e124-oltre-i-limiti/

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