“La banalità del male” del Ctb sabato e domenica

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    (red.) A conclusione di un’intera settimana di recite dedicate alle scuole, sabato 26 gennaio alle ore 20.30 e domenica 27, in doppia replica alle 15.30 e alle 20.30, la produzione CTB “La banalità del male” andrà in scena al Teatro Mina Mezzadri Santa Chiara di Brescia (Contrada Santa Chiara, 50/A). Attraverso il lucido e acuto pensiero critico di Hannah Arendt, l’attrice e regista Paola Bigatto – che ha curato anche la riduzione e l’adattamento del testo – costruisce uno spettacolo che, in occasione della Giornata Mondiale della Memoria, vuole essere una riflessione sulla responsabilità personale e sulla capacità di giudizio di ognuno di noi.

    È l’11 aprile 1961 e in un’aula del Tribunale di Gerusalemme ha inizio il processo a Otto Adolf Eichmann, il tenente colonnello delle SS che durante il nazismo si occupò dell’organizzazione logistica dello sterminio degli ebrei. Hannah Arendt segue le 114 udienze del processo come inviata del “The New Yorker”, rimanendo profondamente colpita dall’ordinarietà di questo piccolo burocrate, che affermava di aver semplicemente obbedito agli ordini. Sulla scorta del magma di riflessioni ed emozioni suscitate dal dibattimento, nel 1963 dà alle stampe La banalità del male. Il saggio suscitò enormi polemiche, sia per la critica alla conduzione stessa del processo, sia per il tono e il linguaggio usato dalla filosofa, spesso duro, appassionato, sarcastico.

    Paola Bigatto, attrice e drammaturga formatasi alla scuola di Luca Ronconi e Renata Molinari, immagina che la Arendt – professoressa di filosofia politica all’università di Chicago – provocata dalle polemiche che l’hanno investita, improvvisi ai suoi studenti una lezione inconsueta, ricca di riflessioni filosofiche e contenuti storici sulla nascita del Nazismo, le modalità dell’Olocausto, i processi di Norimberga…

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