Autore Redazione
venerdì
4 Maggio 2018
01:00
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Politica - Valenza

Fratelli d’Italia su accorpamento Aso-Asl: convocate consiglio aperto

Angelo Spinelli deluso da come la maggioranza ha affrontato il problema finora

VALENZA – L’accorpamento Aso-Asl continua a tenere banco a Valenza, soprattutto dopo l’ultimo consiglio comunale, giovedì 26 aprile. Un appuntamento che ha deluso Angelo Spinelli di Fratelli d’Italia, intervenuto sul tema con una lettera in cui spiega le ragioni del suo scoramento:

“Cosa è accaduto giovedì 26 aprile a Palazzo Pellizzari? Assolutamente nulla.
Potremmo essere quindi portati a credere che vada tutto bene mentre, invece, si è consumato l’ennesimo sfregio alla nostra città, nell’indifferenza generale di chi è stato eletto per difendere i nostri interessi. Già, perché, per i pochi che ancora non ne fossero a conoscenza, l’opposizione ha presentato una mozione per riaprire un serio confronto con la regione che, dall’alto delle stanze di Torino, ha deciso di accorpare l’ASL e l’ASO. Accorpamento. Un termine raffinato e innocuo per dire chiusura del nostro presidio ospedaliero, come di molti altri. Un termine ipocrita per dire a noi cittadini che il nostro diritto alla sanità (avete presente quello garantito per costituzione?) era solo uno scherzo, che alla fine non ne abbiamo così tanto bisogno. Ma come?
Ma la giunta Chiamparino non si era spesa in grandiose celebrazioni nell’annunciare un piano da un miliardo di euro per la sanità del Piemonte? Capiamoci bene: lo stanziamento effettivamente esiste, ma la provincia di Alessandria ha beneficiato di un budget offensivo e prossimo allo zero.

Se un cittadino volesse pensar male (guai a farlo!), avrebbe la netta impressione che gli stanziamenti siano stati deliberatamente punitivi per i territori che non hanno votato lo stesso colore della giunta regionale, in una manovra figlia della peggior politica a cui storicamente le sinistre ci hanno abituati. In questa situazione, giovedì sera mi sono recato, da uditore, al consiglio comunale, aspettandomi di rivedere lo schieramento politico trasversale del passato a difesa del nostro territorio. Già, perché l’assalto alla nostra assistenza sanitaria è un tema ormai ventennale, ed in passato io stesso ho deposto i miei colori politici e mi sono speso con l’allora giunta regionale per supportare la lotta di chi era arrivato persino a gesti eclatanti come incatenarsi all’ospedale. La mia convinzione è sempre stata che di fronte ai servizi e diritti fondamentali dei cittadini non esistono schieramenti di destra e sinistra, ma solo lo schieramento unico dei cittadini valenzani. Immaginate quindi per un attimo cosa posso aver pensato insieme al pubblico che assisteva al consiglio:
di fronte alla mozione dell’opposizione che richiamava alla responsabilità verso la città per costituire un fronte comune, il sindaco Barbero (che, va sottolineato, detiene proprio la delega alla sanità) attraverso un poco abile giro di parole faceva spallucce, mentre nelle orecchie mi sembrava di sentire un “Eeeeh, che ci possiamo fare?” di andreottiana memoria.
Uomini che avevano lottato insieme a me fino ai gesti estremi di cui sopra, che oggi siedono in maggioranza, rimanere in un imbarazzato silenzio.
Consiglieri di maggioranza, che evidentemente non avevano ricevuto istruzioni su cosa dire, che diligentemente rimanevano in silenzio a fissare il muro.
Quando finalmente il Consigliere Ballerini ha preso la parola, per un attimo ho sperato; ma solo per un attimo.
Il consigliere ci ha deliziati con una descrizione di come a Pavia hanno risolto gli stessi problemi; peccato che Pavia disponga dei bilanci della Regione Lombardia, che sia una sede universitaria e un polo di eccellenza europea e che, a differenza di noi, riceva fondi molto superiori allo zero tondo riservatoci da Chiamparino.
Un’interpretazione magistrale, nemmeno Tognazzi sarebbe riuscito a fare una supercazzola migliore.
Così, come da copione, i nostri rappresentanti hanno messo l’ubbidienza al partito davanti all’ubbidienza alla città che li ha votati, astenendosi dalla votazione; rendendo Valenza l’unica città della provincia a non cercare di difendere il suo presidio sanitario, mentre altrove tutto il fronte politico si è compattato a difesa dei cittadini.
Menzione d’onore per il Movimento 5 Stelle: essendo concentrato su servizi molto più essenziali per Valenza, come la regolamentazione degli allenamenti sportivi nei parcheggi, un’inezia come l’ospedale non è stata sufficiente a destare il partito dal sonno e a prendere una posizione, per cui saggiamente si è unito all’astensione.
D’altronde, se si ha un malore basta essere ben allenati per correre all’ospedale di Alessandria.
Fratelli D’Italia, non sedendo in questa legislatura nei banchi della sala consiliare, non può che fare un appello alla responsabilità e ai doveri di chi è stato eletto di fronte al diritto fondamentale alla sanità dei cittadini di Valenza: che si convochi un consiglio comunale aperto alla popolazione, che questa giunta si confronti direttamente con i cittadini che ha il compito di servire, che prenda atto dei suoi doveri capisca che astenersi oggi, avrà conseguenze gravissime per noi tutti in futuro.
Fratelli D’Italia, con ogni mezzo, sarà sempre in prima linea per impedire questo scempio della nostra città, perché, da sempre, quando parliamo di Dio, Patria e Famiglia, nessuno è più a destra di noi; quando parliamo di Stato Sociale, nessuno è più a sinistra di noi. “

 

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