ROMA - Il ricatto politico di Luigi Di Maio ha un ostaggio dichiarato: Giovanni Tria. «Non accetto discussioni, se non c’è il 2,4%, non c’è più un ministro dell’Economia», scandisce il vicepremier a Palazzo Chigi, durante il vertice politico che manda al macero ogni impegno con l’Europa.
Manovra, il Colle ferma le dimissioni e il ministro Tria accetta: “Resto per spirito di patria”
Il Quirinale ha provato a favorire un accordo a quota 2%. Ora teme che il deficit oltre quella soglia serva solo a pagare lo spread
Tommaso Ciriaco , Carmelo Lopapa