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Cesare Battisti, i ghigni di Stato suoi e di Salvini umiliano la giustizia

Nella scena da saloon allestita all'aeroporto di Ciampino si specchiano il delirio da finto rivoluzionario del terrorista e quello di "castigacomunisti" del leader del Carroccio

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Sono solidali di ghigno e di grugno, Cesare Battisti che si atteggia a vittima, e Matteo Salvini che si atteggia a boia. Solo loro due sono convinti - poveracci - che sia stata arrestata la Sinistra, entrambi spacciatori della medesima allucinazione drogata: la cattura non di un delinquente che premeva grilletti e svuotava caricatori come un qualsiasi altro assassino, ma di "un criminale comunista", una specie di Stalin che organizzava rapine proletarie non a Baku ma a Milano,...