BAGHUZ - Dalil Hagi ha i capelli irti, il viso sudicio e una mano fasciata. Dei suoi tredici anni ne dimostra qualcuno di meno, probabilmente per aver saltato, per troppo tempo, troppi pranzi e troppe cene. È fuggito da Baghuz, la settimana scorsa, l'ultima trincea dello Stato islamico sulle rive dell'Eufrate, dove tre giorni fa la sua bandiera nera è stata ammainata e sostituita da quella dei combattenti delle Forze democratiche siriane (Fds), alleanza curdo-araba sostenuta da Washington.
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