Il 2016 è stato un anno da record a livello mondiale per lo sviluppo e la diffusione delle energie rinnovabili. È quanto emerge dall’ultimo rapporto “Renewables 2017”, pubblicato nei giorni scorsi dalla International Energy Agency (IEA). Nel 2016 le fonti rinnovabili hanno rappresentato quasi due terzi della nuova potenza netta installata a livello globale, con poco meno di 165 Gigawatt connessi alla rete. Il rapporto prevede una crescita costante fino al 2022 delle rinnovabili che potrebbero arrivare a una potenza totale installata di 920 GW (740 GW da fotovoltaico).
In aumento anche le soluzioni e le decisioni politiche verso una mobilità sostenibile che prediliga l’elettrico, l’ibrido a discapito dei carburanti fossili ed in particolare del diesel. Dall’India, alla Norvegia sino all’Olanda e Francia sono ormai diverse le nazioni dove si sono fissati dei precisi limiti temporali o “dead line” (dal 2025 al 2040,a seconda dei paesi) per la messa al bando di auto a benzina e diesel.
Tutto ciò nel mondo ma non in Italia dove, nonostante gli incrementi da record che negli anni passati avevano portato il nostro Paese vicino ai vertici della classifica delle nazioni più “eco” per lo sviluppo soprattutto del settore delle energie rinnovabili, da due-tre anni questo trend si è praticamente arrestato. In attesa di un vero Piano Strategico Nazionale che, secondo il ministro dell’Ambiente Galletti, dovrebbe finalmente vedere la luce all’inizio del 2018, quando il governo italiano presenterà il Piano Nazionale Clima ed Energia, ovvero il documento programmatico con cui si definiranno le politiche energetiche ed ambientali per conseguire gli obiettivi dell’Accordo di Parigi per la lotta al riscaldamento globale e che dovranno poi tradursi in un ulteriore programma operativo da presentare all’Unione Europea nel 2019.
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