27 agosto 2018 - 17:21

Diciotti, la rabbia dei residenti di Rocca Papa: «Qui non li vogliamo»

Tanti i commenti al post del primo cittadino che apriva le porte della cittadina ai migranti. «Portano malattie», «Se li tenga il Vaticano», «Non ci sentiamo sicuri»

di Redazione Roma

Il sindaco di Rocca di Papa, Emanuele Crestini (Ansa) Il sindaco di Rocca di Papa, Emanuele Crestini (Ansa)
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Un caso nel caso, quello della nave Diciotti. Dopo l’equivoco su quale cittadina dei Castelli romani avrebbero ospitato i migranti (il Papa aveva annunciato che sarebbe stata Rocca di Papa con «Mondo migliore», la riunione al Viminale aveva chiarito che invece si trattava del centro «Auxilium» di Ariccia), ora scoppia la polemica a distanza tra il sindaco di Rocca di Papa, Emanuele Crestini, e i cittadini che lo hanno eletto. Perché se il primo si era detto disponibile a «lavorare con il Santo Padre per risolvere problemi internazionali», i secondi non ne vogliono sapere.

«Qui non li vogliamo, li tenga il Vaticano»

«Portano malattie, infastidiscono le donne, la città ha già molti problemi, se li tenga il Vaticano». Questo il tenore dei commenti, spesso anche dai toni molto accesi, comparsi sulla pagina Facebook del Comune di Rocca di Papa, in calce a un post del sindaco Emanuele Crestini che invece apre le braccia all’accoglienza, invitando papa Francesco a visitare la sua città. Ma allo stato una quarantina di utenti, la maggior parte dei quali sul profilo social si dichiarano residenti di Rocca di Papa, la pensano diversamente. «Ne abbiamo sentite di tutti i colori, scabbia e quant’altro - scrive rivolgendosi al sindaco una donna -. Chiami la Asl prima di tutto, almeno dia questa sicurezza ai cittadini. I migranti non rimangono lì a “Mondo Migliore”, viaggiano anche con noi sui mezzi pubblici. Se non lo farà lei, chiamerò io stessa. Il Vaticano doveva tenerli, non noi!». «Noi non li vogliamo - aggiunge un’altra donna - rimandateli al loro Paese, avete stufato, adesso ci sarà molta delinquenza e furti». Un altro residente si rivolge al sindaco: «Perché non scrivi al Vaticano e se li porta a Castel Gandolfo». Un altro residente dice di abitare «a poca distanza dal centro di accoglienza»: «Capita spesso di trovarseli di fronte a gruppi di 5/6 persone - scrive - mia moglie più volte è stata infastidita, una volta hanno sputato sulla macchina... A parte che hanno tutti il cellulare e sono vestiti in maniera decente... Noi non ci sentiamo sicuri».

Poche le voci a favore

Una ragazza, che scrive di lavorare da due anni a «Mondo Migliore», prova a gettare acqua sul fuoco: «Se sono malati non vengono da noi ma vanno negli ospedali. Adesso siete tutti arrabbiati perché vengono gli emigranti e avete paura... ok ci posso pure stare... ma Rocca di Papa è piena di stranieri che se la comandano tipo: rumeni, albanesi ecc... Perché di loro non si dice niente? Eppure ne hanno fatti di casini». È una voce pressoché isolata.

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