5 luglio 2018 - 07:35

«Coloriamo le buche, funziona: il Comune così corre a ripararle»

In molti hanno risposto a Graziella Viviano, mamma di Elena morta sulla via Ostiense, che ha chiesto di dipingere le voragini per segnalarle

di Erica Dellapasqua e Valeria Costantini

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Eccoli lì, i cerchietti gialli che evidenziano le buche. All’uscita 9 del Gra. Su viale Romania. A Ostia… «Ma allora funziona!». L’idea – compriamo tutti una bomboletta spray e segnaliamo i casi più pericolosi – è di Graziella Viviano, mamma di Elena Aubry, morta a 25 anni sulla disastrata via Ostiense, strada di dossi e radici che certo hanno avuto un ruolo negli ultimi metri di vita di questa motociclista. L’altro giorno Beppe Grillo ci aveva scherzato, sulle buche di Roma, non esistono diceva. Graziella non è entrata nella polemica però, con una lettera social alla figlia, ha sentito l’urgenza di intervenire: «Ciao Elena, ho bisogno di te, amore mio. Ho bisogno del tuo aiuto perché qui non sembrano capire. C’è pure chi dice che le buche non ci sono...» le parole commoventi di mamma Graziella, che poi ha lanciato la sua personale campagna per la vita.

«Amore mio, noi non dobbiamo permettere che muoiano altre persone. Elena aiutami. Il sistema c’è e funziona . Basta evidenziarle con una semplice bomboletta di vernice gialla»: l’appello su Facebook di Graziella non è rimasta inascoltato a lungo. Il bello della Rete è che il messaggio si è diffuso velocissimo. E poi l’ultimo passaggio, dal social all’asfalto - disastrato - delle strade, è avvenuto in un attimo. A decine i commenti dei cittadini, pronti ad appoggiare la «supermamma». A scendere in strada «armati di bombolette per segnare la vita» come rilancia Simone Rinaldi. Le prime «apparizioni» sono state segnalate sul Grande Raccordo Anulare. Uscita 9. Chi passa appoggia gli occhi: utile, ma chi è stato? E poi altri casi, già evidenziati o da evidenziare.

Con un record: «Questa è la strada segnalata ieri sera con le buche evidenziate – scrive sempre su Facebook Luciano Benedetti dall’Appio, la strada è via Populonia -. Oggi è stata riparata: se così fosse grazie sindaco Virginia Raggi a nome di tutti i motociclisti ed a nome di tutti i genitori che a casa aspettano». «Bene, perfetto, è stata riparata - risponde Graziella -. Un ringraziamento alle istituzioni. Allora segnare le buche ha anche un doppio valore. Farle evitare agli utenti delle strade ma farle anche ‘vedere’ a chi le deve riparare. Fantastico. Funziona ancora meglio e di più!!!». Certo, come fanno notare amaramente i cittadini, sulla via appena segnalata e riparata, è sufficiente percorrere pochi metri dai rattoppi ed ecco apparire altri, numerosi dissesti. E non aggiustati da nessuna squadra del municipio o del Campidoglio.

Poi a Ostia non ci hanno pensato due volte a promuovere l’iniziativa, già adottata in passato dai cittadini nel municipio del mare di Roma, anche questo tartassato dalle voragini. E’ proprio Ostia del resto il luogo dove la giovane Elena ha perso la vita e il suo ricordo è ancora appeso al cavalcavia della via Ostiense. Memorandum di una vita spezzata troppo presto. In via Anselmo Banduri a Ostia Antica si sono subito mossi con lo spray giallo: già in passato in zona c’era stata un’iniziativa simile: i residenti, stanchi degli avvallamenti l’anno scorso, armati di pittura, avevano colorato le buche e le avevano postate poi su Facebook. Altri blitz su via Romania, altro giallo che va a colorare il pericolo da segnalare per il prossimo nell’asfalto, con la speranza di un immediata risposta da parte del Comune, come avvenuto all’Appio-Latino. Tra le bacheche dei gruppi nei quartieri della Capitale sale il tamtam, si promuovono interventi nei prossimi giorni, condividendo il post di mamma Graziella.

Infine è arrivata già bella e pronta persino la task-force, in campo per aiutare Graziella e il suo piccolo esercito di volontari. «Eccoci, noi ci siamo! Se ci segnalate dove sono le buche che avete colorato, possiamo pensarci noi a ripararle», raccoglie la fiaccola Cristiano Davoli del gruppo «Tappami». Da ormai da tre anni non solo si sono trasformati in operai fai-da-te, ma lavorano per sensibilizzare le istituzioni sul tema sicurezza con progetti concreti da proporre al Campidoglio. «Ci uniamo anche noi alla battaglia della mamma Graziella non ci sono dubbi, - aggiunge Cristiano - abbiamo lo stesso scopo, togliere il pericolo dalle strade. Abbiamo sempre tantissime richieste di intervento in diversi quadranti, siamo pronti a dare una mano». La squadra c’è, la passione anche.

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