6 novembre 2018 - 07:45

Virgilio, liceo sgomberato per l’invito all’ex brigatista Piccioni

L’istituto di via Giulia ancora chiuso, dopo il blitz per evitare la partecipazione di «persone vicine a movimenti estremisti». I ragazzi: «L’avremmo interpellato sul piano storico». Danni ingenti dopo l’occupazione: distrutto il sistema d’allarme, rubati i banchi

di Erica Dellapasqua

Le bottiglie di birra raccolte da un collaboratore scolastico (LaPresse) Le bottiglie di birra raccolte da un collaboratore scolastico (LaPresse)
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Alla fine, tra un’obiezione e l’altra, affiora il nome di Francesco Piccioni, ex brigatista non pentito che i ragazzi del Virgilio hanno contattato per proporre, eventualmente, dopo un’assemblea, un incontro in classe proprio martedì, giornata – teoricamente – di fine occupazione.

Ecco così spiegata la nota della Questura che, tra le righe, suggeriva i veri motivi di uno sgombero così inconsueto, di domenica mattina e con gli agenti antisommossa. «Iniziativa – recitava la nota dell’Ufficio di gabinetto della Questura – al fine di evitare ulteriori problematiche relative all’eventuale partecipazione all’occupazione di persone vicine ad ambienti o movimenti estremisti». La notizia è emersa lunedì in conferenza stampa. «Non era già deciso – si giustificano i ragazzi -: come ogni proposta l’avremmo condivisa in assemblea e votata a maggioranza». Ma perché proprio un condannato delle Br? «Ovviamente non c’è una motivazione politica né ideologica, l’avremmo interpellato sul piano storico…».

La voce, però, è arrivata ai genitori e poi al vicepreside Pasquale Spinelli che a quel punto con la prospettiva di un intervento così equivoco e un programma di incontri che sarebbero proseguiti anche nel giorno in cui i ragazzi avevano promesso di concludere l’occupazione, si è presentato in Questura. Il resto è storia delle ultime ore. Con qualche «brutto dettaglio» in più, vogliono far saper i ragazzi.

«Frasi razziste e sessiste – racconta Riccardo –: a qualcuno è stato impedito di andare in bagno, ad altri di cambiarsi, secondo noi i modi e i toni dell’identificazione sono stati intimidatori soprattutto nei confronti dei più piccoli, dicevano con questi precedenti poi non puoi partecipare ai concorsi o entrare nelle forze dell’ordine…». Un approccio che non è piaciuto neppure a qualche genitore, come Sara, che ieri ha voluto incontrare i ragazzi: «I poliziotti vestiti da guerriglia sono più adatti agli sgomberi dei palazzi di CasaPound o dei covi di spacciatori». Nella chat dei genitori si incrociano pareri a favore e altri contrari. Vedranno, ora, se ricavarne qualche iniziativa: una lettera pubblica oppure «qualcosa di fisico», una manifestazione. Anche i ragazzi, del resto, reagiranno.

Dopo il Virgilio la staffetta delle occupazioni con protesta anti-governativa potrebbe proseguire presto, si parla del Tacito o dell’Orazio. Il liceo di via Giulia intanto rimarrà chiuso ancora per giorni. Il vice preside ha chiesto l’intervento di una ditta specializzata per la bonifica. I danni lasciati dagli occupanti sono ingenti: distrutto l’impianto antincendio, quello d’allarme e di videosorveglianza, i bagni (soprattutto delle donne e dei disabili), spariti banchi, divanetti e computer, perfino secchi e detersivi. Violati tutti i locali chiusi da lucchetti. In 23, tutti maggiorenni, rischiano una denuncia. Fra loro anche soggetti esterni al Virgilio.

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