6 ottobre 2018 - 16:56

Il Vaticano: pedofilia, non saranno mai più tollerati abusi e coperture

In una nota ispirata da Francesco la risposta al dossier Viganò sul caso dell’ex arcivescovo di Washington McCarrick, accusato di violenze su minori: «Il Papa è consapevole e preoccupato per lo smarrimento che la vicenda sta causando nella coscienza dei fedeli»

di Ester Palma

Il Vaticano: pedofilia, non saranno mai più tollerati abusi e coperture
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«Sia gli abusi sia la loro copertura non possono essere più tollerati e un diverso trattamento per i vescovi che li hanno commessi o li hanno coperti rappresenta infatti una forma di clericalismo mai più accettabile». Ovvero nessun privilegio o copertura per i sacerdoti colpevoli di pedofilia e per i superiori che hanno nascosto i loro crimini: parole chiarissime quelle della Santa Sede nella nota di chiarimenti, annunciata da giorni, sul dossier dell’ex nunzio Carlo Maria Viganò, che lo scorso 26 agosto aveva chiesto le dimissioni di Papa Francesco reo, a suo avviso, di aver coperto l’allora cardinale e arcivescovo di Washington Theodore Edgar McCarrick, e di non aver tenuto conto della «sanzione» di papa Benedetto XVI contro di lui. Secondo le accuse il prelato, ora 88enne, avrebbe per decenni commesso abusi sessuali contro seminaristi anche minorenni. La vicenda si era poi conclusa con la decisione di Francesco di togliergli il cardinalato e di obbligarlo a ritirasi un un monastero per condurre «una vita di preghiera e penitenza».

L’indagine «approfondita»

Prosegue la nota del Vaticano: «Il Pontefice ha disposto un esame approfondito del caso. Dopo la pubblicazione delle accuse riguardanti la condotta dell’arcivescovo McCarrick, il Santo Padre Francesco, consapevole e preoccupato per lo smarrimento che esse stanno causando nella coscienza dei fedeli, ha disposto che venga comunicato quanto segue: nel settembre 2017, l’Arcidiocesi di New York ha segnalato alla Santa Sede che un uomo, minore all’epoca dei fatti, accusava l’allora cardinale McCarrick di aver abusato di lui negli anni Settanta. Il Santo Padre ha disposto in merito un’indagine previa approfondita, che è stata svolta dall’arcidiocesi di New York e alla conclusione della quale la relativa documentazione è stata trasmessa alla Congregazione per la Dottrina della Fede». I gravi indizi di colpevolezza emersi nel corso dell’indagine hanno convinto il Papa a «accettare le dimissioni dell’Arcivescovo McCarrick dal Collegio cardinalizio, ordinandogli la proibizione dell’esercizio del ministero pubblico e l’obbligo di condurre una vita dedicata solo alla preghiera e penitenza».

«Seguiremo la strada della verità»

Per il resto, prosegue il documento vaticano: «La Santa Sede non mancherà, a tempo debito, di rendere note le conclusioni del caso che coinvolge l’arcivescovo McCarrick. Anche in riferimento ad altre accuse portate contro l’ecclesiastico, il Santo Padre ha disposto di integrare le informazioni raccolte tramite l’investigazione previa con un ulteriore accurato studio dell’intera documentazione presente negli Archivi dei Dicasteri e Uffici della Santa Sede riguardanti l’allora cardinale McCarrick, allo scopo di appurare tutti i fatti rilevanti, situandoli nel loro contesto storico e valutandoli con obiettività. La Santa Sede è consapevole che dall’esame dei fatti e delle circostanze potrebbero emergere delle scelte che non sarebbero coerenti con l’approccio odierno a tali questioni. Tuttavia, come ha detto Francesco a Filadelfia nel settembre 2015, “seguiremo la strada della verità, ovunque possa portarci”». Il Santo Padre, conclude il comunicato, «rinnova il pressante invito ad unire le forze per combattere la grave piaga degli abusi dentro e fuori la Chiesa e per prevenire che tali crimini vengano ulteriormente perpetrati ai danni dei più innocenti e dei più vulnerabili della società. Egli, come annunciato, ha convocato i Presidenti delle Conferenze Episcopali di tutto il mondo per il prossimo mese di febbraio». E in tweet di oggi lo stesso Francesco afferma: «Chiediamo al Signore i doni del dialogo e della pazienza, della vicinanza e dell’accoglienza che ama, perdona e non condanna».

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