16 settembre 2018 - 12:45

Il Papa: miope la fede fatta di sole formule. E regala crocifissi ai fedeli

All’Angelus in San Pietro, dopo aver ringraziato i siciliani «per la calorosa accoglienza», ha fatto distribuire 40 mila immagini sacre da suore, poveri e profughi: «Come sempre la fede viene dai piccoli e dagli umili».

di Ester Palma

shadow

Quarantamila crocifissi in metallo argentato, accompagnati da un cartoncino che riporta in tre lingue una frase di Francesco pronunciata nella Via Crucis della Giornata Mondiale della Gioventù in Brasile, nel luglio 2013): «Nella Croce di Cristo c’è tutto l’amore di Dio, c’è la sua immensa misericordia». E’ stato il «regalo» distribuito alla folla di fedeli in piazza San Pietro per il consueto Angelus. Il Papa lo ha mostrato al termine della preghiera: «Oggi, due giorni dopo la Festa dell’Esaltazione della Santa Croce, ho pensato di regalarlo a voi qui in piazza. Il crocifisso è il segno dell’amore di Dio, che in Gesù ha dato la vita per noi. Vi invito ad accogliere questo dono e a portarlo nelle vostre case, nella camera dei vostri bambini, o dei nonni, in qualsiasi parte ma che si veda, nella casa. Non è un oggetto ornamentale, ma un segno religioso per contemplare e pregare. Guardando Gesù crocifisso si guarda la nostra salvezza». E poi ha aggiunto: «Non si paga niente. Se qualcuno vi dice che si deve pagare è un furbo! Non si paga, è un dono del Papa. E ringrazio le suore, i poveri e i profughi che adesso distribuiranno questo dono, piccolo, ma prezioso! Come sempre la fede viene dai piccoli, dagli umili».

Il ricordo di don Pino

Nel corso dell’incontro coi fedeli, Francesco ha avuto parole di ringraziamento e affetto per l’accoglienza «molto calorosa» ricevuta ieri in Sicilia, «da parte delle autorità civili e ecclesiastiche e dei siciliani». Poco prima aveva ricordato «il Beato padre Puglisi»: «Il suo esempio e la sua testimonianza continuino a illuminare tutti noi, a dimostrazione che il bene è più forte del male». Poi ha chiesto un applauso per lui e anche un altro per tutti i siciliani, aggiungendo: «Il Signore benedica voi e la vostra terra».

«Solo l’amore può cambiare tutto»

Dal punto di vista più strettamente teologico, ha spiegato: «Una fede che si riduce alle formule è una fede miope. La professione di fede in Gesù Cristo non può fermarsi alle parole, ma chiede di essere autenticata da scelte e gesti concreti, da una vita improntata all’amore di Dio e del prossimo. Gesù ci dice che per seguire Lui, per essere suoi discepoli, bisogna rinnegare sé stessi cioè le pretese del proprio orgoglio egoistico, e prendere la propria croce». E ha aggiunto: «Nel Vangelo c’è una regola fondamentale: “Chi vorrà salvare la propria vita la perderà; ma chi perderà la propria vita per causa mia e del Vangelo, la salverà”. Perché la nostra più profonda vocazione è l’amore: siamo fatti a immagine di Dio che è Amore. Spesso nella vita, per tanti motivi, sbagliamo strada, cercando la felicità nelle cose, o nelle persone che trattiamo come cose. Ma la felicità la troviamo soltanto quando l’amore, quello vero, ci incontra, ci sorprende, ci cambia. Lo dimostrano le testimonianze dei santi. Solo l’amore può cambiare tutto».

© RIPRODUZIONE RISERVATA
ALTRE NOTIZIE SU CORRIERE.IT