21 settembre 2018 - 19:00

Chiara Corbella verso gli altari
Aperta la causa di beatificazione

Con una cerimonia solenne e affollatissima in San Giovanni in Laterano il cardinal vicario di Roma De Donatis ha avviato il processo religioso per la giovane mamma romana che scelse di non curarsi dal cancro per proteggere il bambino che aspettava

di Ester Palma

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«Chiara è una santa dei nostri tempi. Ha creduto veramente al Vangelo fino in fondo. Questo rende la sua umanità affascinante. È un grande dono per la Chiesa». Con un cerimonia solenne nella Basilica di San Giovanni in Laterano il cardinal Vicario di Roma Angelo De Donatis ha aperto ufficialmente la fase diocesana della causa di beatificazione e canonizzazione di Chiara Corbella Petrillo, già riconosciuta come «serva di Dio», il primo passo verso gli altari. La storia della ragazza romana già amatissima dai giovani e dal «popolo di Internet», morta a 28 anni nel 2012 per un cancro che non curò in tempo per proteggere il bambino di cui era incinta, è semplice se vista con gli occhi della fede, terribile se guardata dalla prospettiva terrena.

La sua storia

A 24 ani, nel 2008, pochi mesi dopo le nozze con Enrico Petrillo, incontrato durante una visita al santuario di Medjugorje, scopre di essere incinta. Ma la bambina si rivela anencefalica, una malformazione incompatibile con la vita: «Ma non con quella eterna», dicono lei e il marito. Chiara sceglie di accompagnare la piccola Maria Grazia Letizia fino alla nascita, avvenuta il 10 giugno 2009, e alla morte, poche ore dopo. Qualche mese dopo Chiara è nuovamente incinta. Ma anche a Davide Giovanni viene però diagnosticata una grave malformazione e anche lui morirà poco dopo la nascita, il 24 giugno 2010. Entrambi i funerali dei neonati vengono vissuti nel dolore, ma anche come una festa cristiana, come la «nascita al cielo» che è la morte secondo la fede cattolica . Dalla terza gravidanza nasce, nel giugno 2011, Francesco, perfettamente sano. Ma Chiara e Enrico hanno già scoperto, dopo i test genetici che hanno affrontato soprattutto per le richieste dei genitori e parenti, che non c’è alcuna patologia che li porti a concepire bambini fragili. E soprattutto che stavolta a essere malata è Chiara: ha un tumore alla lingua che sceglie di curare solo parzialmente finché è incinta. Subito dopo la nascita di Francesco si fa operare e inizia la radio e chemioterapia: ma è già troppo tardi. Il cancro si estende velocemente a linfonodi, polmoni, fegato e persino l’occhio destro, che Chiara coprirà con una benda per limitare le difficoltà visive. Chiara muore a mezzogiorno del 13 giugno 2012, dopo aver salutato tutti, parenti ed amici, uno a uno. Il suo funerale, altrettanto «festoso», viene celebrato a Roma il 16 giugno nella chiesa di Santa Francesca Romana all’Ardeatino, strapiena per l’occasione. Il cardinale Agostino Vallini, presente alla celebrazione, dichiara: «Ciò che Dio ha preparato attraverso di lei, è qualcosa che non possiamo perdere».

Il padre: «Lei è un punto di riferimento per tanta gente»

La storia della breve vita di Chiara si diffonde rapidamente, anche grazie a Internet: su Facebook c’è persino un gruppo dedicato a lei, con 15 mila «follower», nato in Brasile, dove Chiara non era mai stata. E sul sito www.chiaracorbellapetrilllo.it si moltiplicano le richieste di preghiere e di intercessioni. «Segnalazioni di grazie e favori ce ne sono tantissimi, ma serve il miracolo. E i miracoli di solito sono guarigioni inspiegabili. Forse qualcosa c’è, ma vedremo», ha detto ancora il postulatore della causa di beatificazione, padre Romano Gambalunga, in un’intervista a Tv2000. «E’ una grande emozione essere qui, la cerimonia è stata molto bella e le parole del cardinale in ricordo di Chiara sono state molto toccanti, ci hanno fatto commuovere - ha raccontato il padre Roberto dopo il rito in San Giovanni - E come al solito siamo sorpresi dalla quantità di gente che ha voluto essere con Chiara in questo giorno speciale. Ma lei è diventata un punto di riferimento per tante persone. Per quanto riguarda noi, aspettiamo di vedere cosa succede e viviamo tutto come una grazia».

Il marito: «Una grazia averla amata, è una santa»

Ha aggiunto il marito di Chiara: «È un giorno speciale, pieno di gioia. Sono felice di essere vivo per poterlo vivere. Non era scontato che la Chiesa rispondesse così velocemente alle nostre intuizioni. Noi crediamo veramente che Chiara sia santa. Ho tantissimi ricordi di Chiara, sono felice di sapere che il Signore sia passato nella mia vita e questo giorno è la testimonianza del fatto che ogni cosa accaduta che sembrava una disgrazia in realtà è una grazia. È una grazia essere stati amati da Chiara, è una grazia averla amata, è una grazia che attraverso di lei sia riuscito a vedere il Signore, così come hanno fatto tante altre persone. Mio figlio Francesco è cresciuto sapendo che Chiara è una mamma speciale e che sta in cielo».

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