28 settembre 2018 - 21:40

Pontino, matrimoni fasulli per far entrare immigrati: sei indagati

La polizia di Gaeta ha scoperto l’organizzazione che organizzava le «combine». I procacciatori reclutavano uomini di una certa età, celibi e in difficoltà economiche, per farli coniugare con donne nordafricane: per le nozze sborsati fino a 10 mila euro

di Antonio Mariozzi

Pontino, matrimoni fasulli per far entrare immigrati: sei indagati
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Organizzavano matrimoni «fasulli» per far entrare in Italia donne marocchine e i loro familiari dietro pagamento di circa 10 mila euro. Lo ha scoperto la polizia di Gaeta, in provincia di Latina, che ha sgominato una vera organizzazione criminale. Sei le persone rinviate a giudizio.

Gli accertamenti

L’indagine è andata avanti per circa un anno in tutta la zona del sud Pontino. Tutto è cominciato quando gli agenti del commissariato di Gaeta, coordinati dal dirigente Maurizio Mancini, hanno accertato che un marocchino, coadiuvato da un suo connazionale e da un italiano, reclutava uomini di una certa età, celibi e in difficoltà economiche per farli sposare con donne marocchine. I matrimoni combinati si svolgevano in Marocco e in Italia: con la sposa arrivavano di solito, secondo quanto accertato dagli inquirenti, anche due-tre suoi familiari.

Giro d’affari di mezzo milione

L’operazione, denominata «Promessi Sposi», ha portato a stabilire che ognuno all’interno dell’organizzazione aveva un ruolo preciso: c’era chi si occupava delle incombenze burocratiche ed economiche, chi reclutava i futuri sposi e li accompagnava all’aeroporto e chi, infine, esigeva dalle donne marocchine il pagamento in denaro. Una dozzina i matrimoni fittizi accertati dalla polizia di Gaeta, ma si sospetta un numero di «combine» molto superiore. Gli investigatori hanno rilevato in pochi mesi un giro d’affari di mezzo milione di euro. Dei diecimila euro incassati per ogni matrimonio il trenta per cento andava ai mariti compiacenti, mentre il resto all’organizzazione criminale composta da due marocchini e quattro italiani, residenti tra Gaeta, Sabaudia e Minturno. Tutti indagati perché ritenuti responsabili, a vario titolo, di favoreggiamento dell’immigrazione clandestina.

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