28 settembre 2018 - 10:55

Roma, Santo Spirito: folle devasta la chiesa delle reliquie di Papa Wojtyla

Danni alla statua di San Luigi. Suora aggredita, arrestato un clochard polacco.

di Rinaldo Frignani

La statua danneggiata e, nel quadratino, la testa zoomorfa caduta sul pavimento (Proto) La statua danneggiata e, nel quadratino, la testa zoomorfa caduta sul pavimento (Proto)
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Il drago che simboleggia il male ai piedi della statua di San Luigi Gonzaga è andato in mille pezzi sotto i colpi sferrati con una colonnetta di marmo. Ma il folle che ieri mattina si è accanito sugli arredi sacri della chiesa di Santo Spirito in Sassia in via dei Penitenzieri, che ospita il Santuario della Divina Provvidenza, a due passi da San Pietro, avrebbe potuto anche provocare danni più gravi. Patrick Koscielniak, polacco di 32 anni, con precedenti per possesso di oggetti atti a offendere (un coltello), è stato bloccato appena in tempo dai carabinieri della stazione San Pietro intervenuti sul posto dopo l’allarme lanciato alle 8 dalle suore che lo avevano visto irrompere in chiesa ormai fuori controlli.

In particolare una religiosa, anche lei polacca, è stata minacciata e spintonata dal trentenne nel tentativo di fermarlo. Non c’è riuscita e allora il senza tetto - vecchia conoscenza delle forze dell’ordine perché già in passato ha creato problemi al rettore (monsignor Jozef Bart) alle suore e ai fedeli stessi che frequentano la parrocchia - ha creato il panico fra i banchi e nelle cappelle. Il suo obiettivo era forse proprio l’altare di San Luigi, vicino a quello che ricorda Papa Wojtyla: il pontefice polacco visitò la chiesa e lì sono conservate alcune sue reliquie. Per fortuna non sono state toccate dalla furia del trentenne, che ha divelto la colonnetta per accanirsi sulla statua di San Luigi, una scultura del 1880 di discreto valore, ora monitorata dalla Soprintendenza che dovrà valutarne i danni.

Di sicuro bisognerà restaurare il drago: i carabinieri hanno preso in consegna i frammenti della scultura che sono stati consegnati ai tecnici. Il polacco è stato immobilizzato e accompagnato prima in caserma e poi a Regina Coeli. È accusato di violenza privata e danneggiamento aggravato. Oggi dovrebbe comparire in aula per l’udienza di convalida. Già in passato Koscielniak è stato fermato e identificato nei pressi della chiesa. Non è escluso adesso che nei suoi confronti venga proposta l’emissione di un daspo urbano per allontanarlo il più possibile da Santo Spirito in Sassia. A preoccupare sono gli episodi di danneggiamento all’interno delle parrocchie che negli ultimi tempi sono diventati più frequenti. A cominciare dal folle di nazionalità ghanese che nell’ottobre 2016 ha decapitato le statue di Sant’Antonio e di Santa Prassede nell’omonima basilica, distruggendo anche crocifissi e arredi sacri in altre tre chiese del centro. Ma non sono mancate altre aggressioni ai religiosi - due sacerdoti sfregiati da un clochard all’interno della basilica di Santa Maria Maggiore -, incendi, furti e oltraggi di vario genere. Tanto che in molte parrocchie si è fatto già largo uso di telecamere di sicurezza e sistemi di allarme anti-intrusione.

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