12 aprile 2019 - 12:15

Inchiesta nomine, Marra: «Guerra tra gruppi nel M5s in Comune»

L’ex capo del personale del Campidoglio imputato per la nomina del fratello a capo della direzione Turismo: «Quelli che stavano con Raggi e quelli che invece stavano con Roberta Lombardi. Sventurata esperienza»

di Redazione Roma

Raffaele Marra (Ansa) Raffaele Marra (Ansa)
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«Io mi sono trovato in una guerra tra gruppi all’interno del M5S. Quelli che stavano con la sindaca Raggi e quelli che invece stavano con Roberta Lombardi. Io non avevo gruppi ma ero percepito come vicino alla sindaca, ma io non ho fatto politica: era un massacro sui giornali tutti i giorni». È quanto affermato in aula dall’ex capo del personale del Comune di Roma, Raffaele Marra, sentito nel processo che lo vede imputato per abuso di ufficio in relazione alla vicenda della nomina del fratello, Renato Marra, a capo della direzione Turismo del Campidoglio. Si tratta della stessa vicenda per la quale è stata sotto processo la stessa Raggi, poi assolta dall’accusa di falso l’11 novembre scorso. Raffaele Marra, è stato giudicato colpevole per la vicenda relativa alla compravendita di un appartamento a Roma e condannato - il 13 dicembre scorso - a 3 anni e sei mesi.

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L’ex finanziere

«Una sventura»

Nel corso dell’interrogatorio, Marra ha definito come una «sventura» la sua esperienza nell’amministrazione comunale durante la quale «per tre volte ho chiesto di essere messo in aspettativa». «Non sono mai stato militante M5S. Sono stato chiamato perché sono un valido amministratore - ha detto rispondendo alle domande del pm Francesco Dall’Olio -. Ho conosciuto la Raggi nell’aprile del 2016 ad una cena organizzata dal funzionario comunale Salvatore Romeo che mi aveva contattato mentre mi trovavo in aspettativa, per chiedermi se potevo collaborare con loro. In quella fase mi sono limitato ad inviare via mail alla sindaca la macrostruttura del Comune di Milano perché pensavo fosse fatta bene ed infatti quella attualmente in vigore in Campidoglio ricalca quel modello».

Sono indipendente: la tesi a difesa

L’imputato ha raccontato di avere lavorato in passato con il sindaco Gianni Alemanno di cui nel 2008 è stato «dirigente e uomo di fiducia dal punto di vista tecnico e amministrativo, ma non avevo certo la tessera di An. Così come quando sono stato nominato dirigente durante la consiliatura guidata da Ignazio Marino: non sono mai stato un militante Pd». Marra ha ricordato anche la nomina in Regione Lazio, durante la presidenza di Renata Polverini. «Sono stato scelto nell’ambito di un bando pubblico ma anche in questo caso non ho mai avuto tessere o fatto attività politica», ha precisato.

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