27 aprile 2019 - 08:16

Sulle tracce degli apostoli a Roma: «Le pietre parlano» su Tv2000

Il programma in due puntate in onda su Tv2000 segue la nascita e lo sviluppo della comunità cristiana nella Capitale dell’Impero, a partire dai grandi protagonisti del Vangelo e degli «Atti»

di Ester Palma

Sulle tracce degli apostoli a Roma: «Le pietre parlano» su Tv2000
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Tutto è iniziato poco più di 2 mila anni fa, con le parole di Gesù a un povero pescatore ebreo: «Tu sei Pietro e su questa Pietra costruirò la mia Chiesa». Il resto è storia, fede e ricerca: su quel gruppo improbabile di predicatori miserabili e ignoranti che contro ogni logica umana riuscirono a diffondere il Cristianesimo in tutto l’Impero romano e nei secoli a seguire, in tutto il mondo. La tappa più importante del viaggio degli Apostoli non poteva che essere Roma, a quei tempi vero centro culturale, politico ed economico del mondo. E per seguire le loro tracce Alessandro Sortino, giornalista, sceneggiatore ed ex Iena tv, ha realizzato «Le pietre parlano», documentario in due puntate che racconta l’arrivo del Cristianesimo a Roma, dalle testimonianze dei primi ebrei che avevano accolto l’annuncio della resurrezione di Cristo fino al martirio degli apostoli Paolo e Pietro che andrà in onda stasera, 27 aprile, e il 4 maggio su Tv2000 in prima serata. A condurlo è lo stesso Sortino con Claudia Benassi, la produzione è di Fremantle per Tv2000, le autrici Alessandra Ferrari e Chiara Guerra, che hanno collaborato con storici, biblisti e archeologi, la regia di Francesco Medosila.

Dalle case alle basiliche

L’obiettivo era ritrovare i segni della presenza dei primissimi cristiani di Roma, fra cui gli stessi Pietro e Paolo, che a Roma incontreranno il martirio. Sulle loro tombe sorgeranno la chiesa cuore della cristianità e del Vaticano e la grande basilica Fuori le mura, patrimonio Unesco dal 1980. Mentre l’Urbe, tra il 30 e il 70 d.C., assumeva sempre più il ruolo e il volto della Capitale del mondo, la comunità cristiana cresceva velocemente fra catacombe, case trasformate in luoghi di incontro e preghiera prima («ecclesia» vuol dire assemblea) e poi in chiese e basiliche ancora oggi molto frequentate e visitate. Ad animarla erano, almeno inizialmente immigrati, piccoli commercianti, schiavi. E molti ebrei, che allora avevano il loro centro residenziale e commerciale a Trastevere, convertiti. Il programma «scopre» anche la sinagoga più antica di Roma, a Ostia antica, e la catacomba ebraica di Vigna Randanini, all’Ostiense.

La storia di Aquila e Prisca, tessitori e santi

Sono tantissimi i luoghi ancora esistenti in città che hanno molto da raccontarci sulle origini del Cristianesimo: come la chiesa di Santa Prisca all’Aventino, sorta sulla casa di Aquila e appunto Prisca, coniugi e tessitori di tende oltre che amici di San Paolo che ospitarono e che lavorò con loro, prima di trasferirsi, continuando a fare lo stesso mestiere, al rione Regola, fra via Arenula e largo Argentina. Sulla sua casa potrebbe essere sorta la chiesa di San Paolo alla Regola, ma alcuni locali che potrebbero aver fatto parte dell’abitazione si trovano oggi sotto una biblioteca comunale. Fra l’altro Paolo sarebbe arrivato a Roma sbarcando a Pozzuoli e poi facendo a piedi l’Appia e fermandosi a Tres Tabernae, un’«area di servizio» dell’epoca dove sarebbe stato accolto e accompagnato a Roma proprio da Aquila e Prisca. E ancora Santa Pudenziana, sorta sulla casa del ricco senatore Pudente nell’attuale via Urbana, l’antico Vicus Patricius, zona residenziale vicina alla Suburra e dedicata a sua figlia. Il senatore e le due figlie (l’altra è santa Prassede) secondo la tradizione furono convertiti e battezzati con l’acqua del Tevere da San Pietro, loro ospite per 7 anni. San Marco invece pare abitasse in piazza Venezia, dove oggi c’è la basilica omonima, San Luca (forse anche con Paolo) nella odierna chiesa di S. Maria in via Lata.

I «cattivi» del Vangelo

Ma il programma segue anche i «cattivi» del Vangelo: pochi sanno per esempio che Ponzio Pilato, prima di assumere la carica di prefetto della Giudea aveva giurato, come tutti i funzionari romani, al tempio di Marte ai Fori. E che il re della Palestina Erode il Grande, quello della strage degli innocenti, era stato a Roma per questioni politiche. «Da Roma e a Roma sono passati tutti i protagonisti del Vangelo - commenta Sortino - E reperti, siti e fonti dimostrano come in massima parte la tradizione cristiana sia attendibile».

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