13 febbraio 2019 - 08:00

Caos Ama, pressing M5S su Raggi: «Montanari ritorni all’Ambiente»

L’ipotesi spunta nel vertice notturno della maggioranza grillina in Campidoglio. E trova sponda nel fatto che la sindaca non ha ancora ratificato le dimissioni dell’ex assessora

di Andrea Arzilli

Caos Ama, pressing M5S su Raggi: «Montanari ritorni all’Ambiente»
shadow

Circola in Campidoglio un’ipotesi che avrebbe del clamoroso: il ritorno di Pinuccia Montanari sulla sua poltrona, quella di assessore all’Ambiente, dopo il caso deflagrato la scorsa settimana con le sue dimissioni a causa del bilancio Ama bocciato dalla giunta. Della questione rifiuti - dai conti «congelati» dell’Ama all’uscita di scena in polemica di Montanari - si è parlato nella notte durante il vertice di maggioranza M5S. Assessori e consiglieri intorno alla sindaca Raggi per analizzare le soluzioni alla grana che, con uno sciopero pendente, rischia di mandare nuovamente in tilt la Capitale. E sono soprattutto i consiglieri grillini a fare pressing sulla sindaca per una «restaurazione» all’Ambiente, in molti dicono che «magari Montanari torna, sarebbe un peccato non portasse a termine tanto lavoro».

Il dato che alcuni consiglieri grillini portano a sostegno dell’ipotesi ritorno di Montanari, del resto, può essere interpretato sia come indizio sia come (loro) speranza: «Non mi risulta che Raggi abbia ancora ratificato le dimissioni, quindi una possibilità c’è. Aspettiamo e vediamo», dice Simona Ficcardi, pizzicata alla buvette tra i consiglieri Daniele Diaco, presidente della commissione Ambiente, e Paolo Ferrara, uno dei pezzi forti della maggioranza. E, in effetti, senza ratifica un ripensamento generale è sempre possibile, anche se ciò comporta almeno due retromarce.Il problema, infatti, sarebbe la formula «irrevocabile» con cui l’ex assessora è uscita di scena sbattendo il portone del Palazzo senatorio. «Beh, sicuramente dovrebbe essere la sindaca a richiamarla», riflette Ficcardi. Che, sì, è la consigliera che esce allo scoperto, anche se Diaco e Ferrara annuiscono, il secondo per giunta rinforzando scherzosamente il concetto («Ma sì, dai che si aggiunta tutto»). Ma di sicuro non l’unica a sperare in un ritorno, e a lavorare di pressing su Raggi affinché faccia il primo passo per un riavvicinamento che fino a ieri, per i toni accesi del divorzio, sembrava fantascienza.

D’altra parte, però, nomi nuovi per la successione non mancano: dallo staff della sindaca filtra ottimismo sul fatto che entro la settimana verrà annunciato un nuovo assessore. E, considerato che il caso Montanari è scoppiato venerdì scorso, tanta velocità nel ricambio suggerisce due cose: la prima è che, forse, alla successione il Campidoglio lavorava già da tempo, chissà se per rompere l’asse «zero waste» costruito dall’ex assessora con i vertici di Ama; la seconda è che il deputato Francesco Silvestri, da molti grillini ribattezzato «monodirettorio» per l’interessamento alle vicende dell’amministrazione Raggi, abbia già fornito alla sindaca la sua soluzione per l’Ambiente del Comune. Nei corridoi si parla di una scelta a cui la sindaca starebbe lavorando in autonomia e non senza difficoltà. E di tanti colloqui da lei tenuti anche con la sua maggioranza. C’è poi Laura D’Aprile, dirigente del ministero distaccata alla direzione Rifiuti del Comune, ma la forza della sua candidatura viene diluita in un fiume di voci bizzarre: da Mario Tozzi a Licia Colò.

© RIPRODUZIONE RISERVATA
ALTRE NOTIZIE SU CORRIERE.IT