9 gennaio 2019 - 09:54

Festa della Lazio, lacrimogeni e idranti: 10 poliziotti feriti, un ultrà arrestato e tre denunciati

Poco dopo la mezzanotte dei circa 2500 tifosi radunatisi per festeggiare il compleanno del club, 300 ultrà a volto coperto che hanno bloccato via Cola di Rienzo, bruciato cassonetti e lanciato bottiglie e sassi contro gli agenti

di Rinaldo Frignani

Gli ultrà laziali in  via Cola di Rienzo (Ansa) Gli ultrà laziali in via Cola di Rienzo (Ansa)
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Festa con incidenti e cariche della polizia durante il presidio dei tifosi della Lazio nella notte di mercoledì in piazza della Libertà, a Prati, per ricordare i 119 anni dalla fondazione della società di calcio biancoceleste a cui ha partecipato anche il patron Claudio Lotito. Il bilancio è di almeno dieci poliziotti feriti, un ultrà arrestato e tre denunciati.

300 a volto coperto

Secondo la ricostruzione degli investigatori poco dopo la mezzanotte dai circa 2500 tifosi che si erano radunati come ogni anno per festeggiare il compleanno della Lazio nel luogo storico dove la prima società di calcio della Capitale è stata fondata, si sarebbero staccati circa 300 ultrà a volto coperto che hanno cominciato a lanciare bottiglie, sassi e altri oggetti contro il cordone di sicurezza delle forze dell’ordine organizzato per l’occasione. A quel punto è stata ordinata una carica di alleggerimento con lancio di lacrimogeni e utilizzo dell’idrante per disperdere i facinorosi che sono fuggiti nelle strade attorno al lungotevere e a via Cola di Rienzo.

Indagini dai video

Alcune persone sono state fermate subito dalla polizia e dai carabinieri e la loro posizione è al vaglio. Alcuni agenti sono stati invece accompagnati al pronto soccorso degli ospedali più vicini per essere medicati. Sono in corso indagini, anche con i filmati della polizia scientifica, per ricostruire cosa sia effettivamente accaduto ed accertare le responsabilità di chi è rimasto coinvolto negli scontri.

Le misure del Viminale

Sempre secondo gli accertamenti in corso prima dei tafferugli un gruppo di tifosi avrebbe occupato via Cola di Rienzo bloccando il traffico anche dei mezzi pubblici in entrambe le direzioni, in qualche caso anche spostando i cassonetti in mezzo alla strada e dando fuoco ad alcuni contenitori dei rifiuti. È stato allora che, per liberare la carreggiata e ripristinare la circolazione, le forze dell’ordine sono intervenute in maniera massiccia e decisa con l’immediata reazione tuttavia degli ultrà che hanno risposto con un fitto lancio di oggetti e anche petardi come avevano già fatto prima durante i festeggiamenti. Sì indaga ora su cosa abbia effettivamente scatenato gli scontri, proprio a pochi giorni dall’annuncio da parte del ministro dell’interno Matteo Salvini di alcune misure che da alcuni settori dello sport italiano sono state viste come aperture al mondo del tifo, prima fra tutte il ripristino dei treni speciali per le trasferte per meglio controllare i tifosi e non farli circolare a bordo di mezzi privati. Ma le polemiche dei giorni scorsi hanno riguardato anche la decisione di non far sospendere le partite in caso di cori razzisti, pensiero espresso dal responsabile del Viminale e criticato dalla Lega calcio e da alcune società invece disposte a interrompere gli incontri.

Scarcerato l’ultrà arrestato

Intanto nella serata di mercoledì è tornato libero l’ultrà della Lazio arrestato nella notte per gli scontri. Nel processo per direttissima che si è tenuto in giornata, l’arresto del tifoso è stato convalidato ma il giudice non ha emesso alcuna misura cautelare. L’uomo era stato bloccato al pronto soccorso dove era stato riconosciuto dalle forze dell’ordine mentre veniva medicato. Ha dovuto rispondere di resistenza a pubblico ufficiale. La procura di Roma indaga su quanto avvenuto nella notte in piazza della Libertà dove si sono viste scene di guerriglia urbana. Violenza privata, lesioni e resistenza a pubblico ufficiale i reati ipotizzati nel fascicolo dal procuratore aggiunto Francesco Caporale che riceverà, nelle prossime ore, una prima informativa su quanto accaduto.

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