10 gennaio 2019 - 07:40

Roma, guerriglia notturna a Prati:
nei video gli ultrà alla festa della Lazio

Caccia ai teppisti ripresi dalle telecamere prima delle violenze a margine della festa per l’anniversario della Lazio a piazza della Libertà. Inchiesta anche sui volantini antisemiti postati sul web

di Rinaldo Frignani

Roma, guerriglia notturna a Prati:  nei video gli ultrà alla festa della Lazio
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Dai filmati della polizia scientifica potrebbero emergere altre responsabilità. Altri volti e altri nomi di ultrà laziali che nella notte fra martedì e mercoledì hanno dato vita a scontri con la polizia a margine della festa per i 119 anni della Lazio, lanciando contro il cordone di sicurezza bombe carta, sassi e bottiglie. Qualcuno ha anche costruito barricate con i cassonetti a piazza della Libertà e in mezzo a via Cola di Rienzo, qualche contenitore è stato dato alle fiamme. Una nottata di festa trasformata in guerriglia, con le indagini della Digos che dovranno ora stabilire se si sia trattato di rabbia contro la polizia che prima di Lazio-Torino ha vietato l’ingresso in curva Nord di uno striscione per ricordare l’ultrà interista Daniele Belardinelli, ucciso prima di Inter-Napoli, o se dietro all’attacco ai poliziotti ci sia altro. Intanto l’unico tifoso laziale arrestato - Simone Donati, 33 anni -, bloccato dagli agenti al pronto soccorso dove si era andato a far medicare, è stato rimesso in libertà dal gip dopo la convalida dell’arresto per resistenza a pubblico ufficiale.

Il bilancio è di dieci poliziotti feriti e, per ora, tre ultrà denunciati e daspati insieme con il 33enne. Ma rimane adesso la preoccupazione per quello che potrebbe accadere nei prossimi giorni, soprattutto alla luce dei volantini antisemiti sui quali la Questura ha aperto un’altra indagine. Messaggi non affissi sui muri, ma postati sulla Rete, con riferimenti a Israele, al Napoli e alla Lazio.

Dopo gli scontri, con la polizia che ha lanciato lacrimogeni e utilizzato gli idranti per disperdere i facinorosi, il patron laziale Claudio Lotito, che aveva partecipato alla tradizionale festa del 9 gennaio, ha parlato di «pseudo-tifosi». «Io - ha detto - rispondo dei comportamenti della società, non dei singoli comportamenti di pseudo-tifosi. Come ha detto il ministro Salvini la responsabilità è personale».

Ma per i sindacati della polizia quanto accaduto a Prati «è la dimostrazione evidente che la violenza degli ultrà non è semplicemente legata alla rivalità fra tifoserie oppure a incontri a rischio - ha spiegato il portavoce dell’Associazione nazionale funzionari di Polizia (Anfp) Girolamo Lacquaniti -. Si tratta di condotte criminali che cercano di condizionare lo Stato e le istituzioni dello sport». A Prati i tifosi «in assenza di provocazioni e senza motivo hanno deciso di attaccare lo Stato, che in quel momento indossava l’uniforme dei poliziotti». Di «gruppo criminale», ha invece parlato l’assessore comunale allo Sport, Daniele Frongia, con la sindaca Virginia Raggi che è intervenuta sulla vicenda dei volantini antisemiti esprimendo «ferma condanna» perché «il calcio - ha twittato la prima cittadina - non può essere divisione e intolleranza».

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