13 gennaio 2019 - 11:32

Battisti, espulsione e ritorno a Roma Già in Italia lunedì pomeriggio

Il volo del governo italiano è arrivato in Bolivia, l’ex terrorista sarà prelevato e subito dovrebbe ripartire per Roma. Il giallo dei rapporti fra La Paz e Brasilia. Destinazione l’aeroporto militare di Ciampino, quindi il trasferimento a Rebibbia

di Rinaldo Frignani

La carta d’identità brasiliana di  Battisti La carta d’identità brasiliana di Battisti
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Il colpo di scena è arrivato poco prima delle 18. «Cesare Battisti rientrerà in Italia nelle prossime ore, con un volo in partenza da Santa Cruz e diretto a Roma». Così il premier Giuseppe Conte che lo ha scritto su Facebook : «Poco fa - spiega - ho sentito al telefono il presidente del Brasile, Jair Bolsonaro, che ho voluto ringraziare a nome di tutto il governo italiano per l’efficace collaborazione che ha portato alla cattura di Battisti. E allo stesso modo ringrazio le autorità boliviane. È un grazie con il quale sento di interpretare anche il sentimento delle famiglie delle vittime e di tutti coloro che chiedevano fosse fatta giustizia. Siamo soddisfatti di questo risultato che il nostro Paese sta aspettando da troppi anni». Quindi nessun trasferimento in Brasile per il terrorista dei Proletari armati per il comunismo da dove il 65enne era fuggito nel dicembre scorso cercando rifugio in Bolivia.

In venti sul velivolo. Piloti dell’Aeronautica

A bordo del velivolo, con piloti dell’Aeronautica militare, ci sono una ventina di persone, fra agenti della polizia di Stato e 007 dell’intelligence italiana, insieme con personale dell’Arma azzurra. Quella di bipassare il Brasile è stata una procedura a sorpresa, dopo che per tutta la giornata dal ministero dell’Interno era stato spiegato che Battisti sarebbe stato espulso da La Paz e quindi trasferito in aereo a Brasilia per essere poi estradato in Italia. Sembra che ci siano stati problemi burocratici, e non solo, fra La Paz e Brasilia che hanno escluso un trasferimento di Battisti in Brasile. Ma soprattutto in questo modo c’è la certezza che Battisti sconterà l’ergastolo in Italia, altrimenti collegato all’accordo sottoscritto nel 2017 fra Italia e Brasile che prevedeva solo 30 anni. A conferma del cambio di programma il tweet del ministro della Giustizia Alfonso Bonafede: «Sarà espulso dalla Bolivia e sconterà l’ergastolo». «Tornerà in Italia direttamente dalla Bolivia. In questo modo, l’ex terrorista sconterà la pena che gli è stata comminata dalla giustizia italiana: l’ergastolo!», aggiunge. Così l’arrivo dell’ex latitante è ora previsto per lunedì, nel primo pomeriggio. Il volo del governo italiano dovrebbe partire dalla Bolivia nella tarda serata, dopo essere arrivato alle 20, e raggiungere Roma dopo uno scalo tecnico, forse nell’isola di Ascension, al centro dell’Atlantico. Quindi l’atterraggio a Ciampino - orario previsto le 12.30 circa -, che ha una zona militare praticamente inaccessibile, e il trasferimento immediato nel carcere di Rebibbia.

La storia giudiziaria

Il 10 marzo 1978 Battisti viene colpito dall’ordine di cattura perché ritenuto responsabile di rapina a mano armata: da lì si rende latitante. Il 26 giugno 1979 viene arrestato dalla polizia di Milano, perché sorpreso nell’appartamento-covo di Prima Linea di via Castelfidardo. Evade dal carcere di Frosinone il 21 luglio 1980 ma riesce a fuggire. Viene colpito da numerosi mandati di cattura. E nel 1988, la Corte d’Assise di Milano lo condanna alla pena dell’ergastolo con l’isolamento diurno per la durata di mesi 6, per gli omicidi di Antonio Santoro, Lino Sabbadin, Pierluigi Torregiani ed Andrea Campagna. Sentenza integralmente confermata in appello nel 1990.

La latitanza

Vive da latitante per anni. Nel 1990 viene localizzato in Francia, dove nel 2004viene arrestato in ordine ad una possibile estradizione verso l’Italia. Ma nel mese di agosto non si presenta per ottemperare all’obbligo della firma settimanale e si rende irreperibile. Il 18 marzo 2007, viene individuato a Rio de Janeiro, in Brasile, e tratto in arresto. Due anni dopo, il governo del Presidente Lula gli concede lo status di rifugiato politico. Lo stesso Lula, il 31 dicembre 2010, rifiuta la richiesta di estradizione presentata dall’Italia. Il 4 ottobre 2017 Battisti viene nuovamente arrestato, stavolta alla frontiera tra Brasile e Bolivia con l’ipotesi di reato di esportazione illegale di valuta. Rimesso in libertà su richiesta dei suoi legali, gli viene applicato il braccialetto elettronico, prima, e l’obbligo di dimora fissa e il ritiro del passaporto poi.

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