29 maggio 2019 - 08:21

Fiumicino, nuove svastiche ricoprono i sonetti dei poeti

Sono apparse mercoledì mattina e hanno coperto i versi di Leopardi, Ungaretti, Hikmet e Rimbaud, affissi martedì notte per oscurare firme, simboli e messaggi di odio neofascisti

di Valeria Costantini

Fiumicino, nuove svastiche ricoprono i sonetti dei poeti
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Sono tornate mercoledì mattina a Fiumicino le svastiche sopra i sonetti che coprivano le svastiche. E sembra proprio una risposta al gesto di martedì notte compiuto da mani anonime e che è diventato virale sui social ed i media. Svastiche, disegnate con spray nero, hanno infatti ricoperto alcuni delle decine di fogli bianchi con sonetti di illustri poeti apparsi ieri mattina in molte zone di Fiumicino e che, appunto, avevano ricoperto precedenti scritte di Forza nuova e relative svastiche. Alcuni fogli appaiono strappati. Non lontano dal centro storico è apparsa anche una scritta,in nero, contro il sindaco Esterino Montino, con accanto anche una svastica: «Montino come Pallotta!».

Ieri invece, le poesie avevano coperto le svastiche. «Come posso ritrovare la mia pace se il ristoro del sonno mi è negato?». I versi immortali del Sonetto 28 di William Shakespeare a coprire le svastiche e i messaggi di odio di Forza Nuova. La cultura come arma contro la violenza. È stata un’invasione poetica quella in cui si è svegliata ieri la città di Fiumicino: decine di volantini che declamavano i sonetti di numerosi autori sono apparsi nella notte nel comune di ottantamila abitanti alle porte di Roma. In molti casi i manifesti del blitz sono stati affissi sopra le numerose scritte dalla simbologia inequivocabile: firma e croci celtiche del movimento neofascista che proprio nella cittadina balneare, due mesi fa, aveva promosso un corteo di protesta.

Da William Shakespeare a Sandro Penna, dal «Dolce stil novo» di Guido Cavalcanti al «maledetto» Arthur Rimbaud, da Giuseppe Ungaretti a Nazim Hikmet e a Giacomo Leopardi: tanti gli intellettuali scelti come portatori di romanticismo e bellezza. Le locandine — semplici fogli bianchi — sono comparse soprattutto nel centro della città, a ridosso del canale che porta il Tevere fino al mare, ma sono state incollate ovunque. Dai muri delle scuole a quelli delle chiese, sui pali della luce come sulla passerella pedonale che unisce le sponde del paese costiero. Forse non a caso, molte delle poesie erano dedicate al mare, come quella più nota di Penna: «Il mare è tutto azzurro. Il mare è tutto calmo. Nel cuore è quasi un urlo di gioia. E tutto è calmo».

Ignoti al momento gli artefici del flash-mob. Nessuna firma sui volantini, nessuna rivendicazione a spiegare ciò che per gli autori era, probabilmente, un messaggio chiaro: la poesia è la migliore risposta all’odio. La sorpresa è stata grande tra i cittadini, ma nessuno ha rimosso i fogli: molti si sono fermati a scattare foto, poi diffuse sui social.

Valore fortemente simbolico per i volantini affissi sui muri con le scritte di Forza Nuova, a pochi passi da via Torre Clementina, la stessa strada dove il 23 marzo il partito di estrema destra aveva marciato per celebrare il centenario della nascita dei Fasci da Combattimento. Corteo preceduto da polemiche, con l’Associazione nazionale partigiani d’Italia e il sindaco di Fiumicino, Esterino Montino, a chiedere al Viminale di fermare la manifestazione.

Bersagli del sit-in erano proprio il primo cittadino dem e la moglie, la senatrice Monica Cirinnà, entrambi impegnati per i diritti civili delle coppie gay: a Fiumicino il via libera alle unioni tra coniugi dello stesso sesso sono possibili dal 2014 e l’anno scorso all’anagrafe è stata registrata una bimba con due mamme. L’ipotesi più accreditata è che la poetica incursione sia opera di studenti della zona. Montino: «Risposta originale e sobria al fascismo di ritorno».

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