30 maggio 2019 - 08:05

Roma, no alla fiaccolata di FN e CasaPound per il figlio investito

La madre in lutto: «Usano le disgrazie altrui, la nazionalità di chi lo ha ucciso non fa alcuna differenza, non voglio la loro presenza»

di Valeria Costantini

Roma, no alla fiaccolata di FN e CasaPound  per il figlio investito Edificio di Torre Maura
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«CasaPound e Forza Nuova non avranno il mio odio, non strumentalizzeranno la morte di mio figlio». Maria Grazia Carta è la mamma di Davide Marasco, giovane papà travolto e ucciso in sella al suo scooter domenica notte sulla via Casilina: lo ha investito, contromano, un conducente ubriaco, un cittadino albanese, pregiudicato, poi arrestato per omicidio stradale. Erano circa le tre della notte quando Davide, 32 anni, è deceduto a pochi metri dal Raccordo anulare, in zona Torre Maura: era diretto al panificio dove lavorava, tra turni duri e tanti sacrifici compiuti per il figlio di nove anni.

«La nazionalità di chi lo ha ucciso non fa alcuna differenza, ma ora alcuni militanti dell’estrema destra vogliono organizzare una fiaccolata nel nome di Davide. Non lo posso permettere, non voglio la loro presenza», spiega con la voce straziata ma lucida Maria Grazia, una vita da docente precaria a Tor Bella Monaca. Originaria della Sardegna, ha scelto di vivere in quella periferia difficile per stare vicino ai figli e per insegnare proprio ai bambini della borgata. Nelle ultime ore la sua famiglia è stata contattata, appunto, da esponenti di CasaPound e Forza Nuova che vorrebbero promuovere un corteo per Davide. «Basta sciacallaggio, basta con queste guerre tra poveri - è stata l’immediata reazione della mamma -. Stanno solo cercando di usare le disgrazie altrui. Decidiamo noi come commemorare mio figlio, con i nostri ideali, che non sono di odio ma di giustizia».

La maestra ha seguito le vicende avvenute nella sua zona lo scorso aprile, il pane calpestato a Torre Maura, le proteste contro i rom, la rabbia degli ultimi contro gli ultimi; la furia innescata dall’estrema destra nei luoghi dimenticati della Capitale, dove Maria Grazia lotta per «togliere i ragazzi dalla strada», come racconta. Nonostante il lutto recente, la madre di Davide parla di «senso di giustizia» e aspetta di poter seppellire il figlio: il suo appello a evitare strumentalizzazioni è stato subito raccolto dai sindacati docenti di cui fa parte e poi diffuso sui social. Ora si sta promuovendo per le prossime ore una fiaccolata in memoria di Davide, anche insieme alle parrocchie e alla comunità della zona, senza però, come specificano dal gruppo Lavoratori della scuola auto-organizzati, «alimentare odio, paura e discriminazioni».

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