12 marzo 2019 - 15:59

Piazza Almirante, cerimonia il giorno delle Fosse Ardeatine: è scontro

Il sindaco di Ladispoli aveva previsto l’inaugurazione il 24 marzo, l’Anpi ha denunciato «l’esaltazione di idee di stampo nazifascista» e la data è stata cambiata

di Valeria Costantini

Piazza Almirante, cerimonia il giorno delle Fosse Ardeatine: è scontro
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Una piazza a Ladispoli intitolata a Giorgio Almirante nello stesso giorno della commemorazione della strage alle Fosse Ardeatine. La polemica divampa, l’Anpi denuncia e la data della cerimonia cambia. «Non avevamo fatto caso che giorno fosse il 24, ma meglio evitare ulteriori polemiche, si farà il 16 marzo», spiega - facendo retromarcia - il sindaco Alessandro Grando.

È stupito della bufera scatenata intorno all’intitolazione di una piazza nella cittadina a uno dei fondatori del Movimento Sociale Italiano, nonché tra gli autori della rivista «La difesa della razza» voluta da Benito Mussolini. «Non vedo lo scandalo, per me è stato uno dei politici più importanti della storia del nostro Paese» sottolinea il trentacinquenne, primo cittadino alla guida di una coalizione di centrodestra (Lega e Fratelli d’Italia) dopo vent’anni di governi di sinistra a Ladispoli. Nello spiegare la scelta contestata, Grando non utilizza mai la parola «fascista» accanto al nome di Almirante. A rendere infuocata la polemica già altissima - con l’Anpi Roma-Ladispoli che parla di «esaltazione di idee e azioni di stampo nazifascista perseguibili a norma di legge» – è stata poi la scelta della data per il taglio del nastro, inizialmente prevista per il 24 marzo. Le proteste sono scattate immediate. Una «sciocchezza e una provocazione» per il segretario nazionale di Sinistra Italiana, Nicola Fratoianni.

L’intitolazione, chiesta dal gruppo di Fratelli d’Italia, poi approvata dal consiglio comunale incluso il sindaco, giorni fa ha avuto via libera dalla Prefettura. «Il vero scandalo è parlare così del padre della destra sociale italiana, un uomo di riferimento per milioni di italiani» ripete il sindaco, che ricorda come nel Comune ci sia più di una strada intitolata a personaggi del mondo della sinistra, come Enrico Berlinguer o Antonio Gramsci. Pensare che nel balletto di date ce ne era una che, proprio per schivare accuse di apologia, è stata evitata. Tra le ipotesi compariva anche il 23 marzo, centenario della nascita dei Fasci da Combattimento creati dal Duce: un giorno considerato «non idoneo» sottolinea il sindaco. Forte la protesta per quella piazza situata proprio all’ingresso di Ladispoli, anche dalla Comunità ebraica di Roma e l’Unione delle comunità ebraiche italiane che ricordano come “le valutazioni storiche devono essere complessive e non possono tralasciare una parte considerevole dell’attività di una persona in cui spicca un ruolo centrale nella propaganda antisemita e razzista del tempo”.

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