19 marzo 2019 - 16:21

Roma, la famiglia Albertelli dona biblioteca al liceo che ne porta il nome

Una collezione di libri che ricordano il professor Pilo Albertelli, la Resistenza a Roma, le Fosse Ardeatine e la città in mano all’occupazione tedesca tra il 1943 e il 1944. Il 21 marzo la cerimonia

di Paolo Brogi

Il liceo classico Pilo Albertelli Il liceo classico Pilo Albertelli
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Una stanza per i libri che ricordano il professor Pilo Albertelli, la Resistenza a Roma, le Fosse Ardeatine, quel tempo terribile nella città in mano all’occupazione tedesca tra il 1943 e il 1944. Una preziosa biblioteca viene donata dai familiari del professore martire delle Fosse Ardeatine al liceo che a Roma ne porta il nome. La cerimonia che inaugura la nuova struttura del liceo classico di via Manin e via dell’Esquilino si tiene giovedì 21 marzo, alla presenza dei due figli del martire. A fare gli onori di casa la preside Antonietta Corea.

Il 24, la commemorazione delle Fosse Ardeatine

L’Albertelli in cui hanno studiato Enrico Fermi e Carlo Cassola, Ettore Scola e Marcello D’Antona, si arricchisce così di una nuova postazione che va ad aggiungersi ai laboratori di scienze e di fisica, alla biblioteca esistente, al Comitato Panisperna che prende il nome dai giovani geni della fisica che come Enrico Persico e il grande Fermi si sono formati tra questi banchi. A quattro giorni dalla commemorazione delle Fosse Ardeatine viene dunque ricordata una delle figure più conosciute perite nella strage del 24 marzo 1944, Pilo Albertelli che insegnava storia e filosofia proprio tra le mura di questo liceo a quel tempo intitolato a Umberto I. Albertelli era uno studioso in particolare di Parmenide e della scuola eleatica a cui ha dedicato le sue ricerche e le sue pubblicazioni. Figlio di un deputato socialista, Pilo Albertelli negli anni del fascismo era stato arrestato per l’attività contro il regime e inviato al confino. Tornato poi a Roma si era impegnato nelle file del Partito d’azione di cui è stato uno dei fondatori ed è stato membro attivo della Resistenza a Roma.

L’arresto, le torture, poi la deportazione

Nella Capitale aveva organizzato azioni militari e attentati. Arrestato il I marzo del ’44 per una delazione era stato torturato a lungo dai sicari della banda Koch alla Pensione Oltremare ma nonostante il volto tumefatto e varie costole rotte non aveva aperto bocca. Portato a Regina Coeli era stato poi inserito tra i detenuti deportati alle Fosse Ardeatine. Quando è stato ucciso aveva solo 37 anni. «Sono felice che i libri su mio padre e sull’antifascismo a Roma siano messi a disposizione degli studenti del liceo che porta il nome di Pilo Albertelli», dice Guido, che per anni fino al 2018 è stato presidente dell’Anppia, l’associazione dei perseguitati antifascisti. «Avevo solo undici anni quando mio padre fu trucidato insieme ad altre 334 vittime. Ho passato la mia vita a cercare di onorarne il nome». Giovedì Guido Albertelli leggerà uno scritto di Ugo La Malfa che era stato arrestato insieme a Pilo Albertelli negli anni del fascismo.

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